Il Comitato centrale del Pcus ripolese ha dettato la linea sull’ispezione del Mef (Ministero dell’economia e della finanze) sull’attività amministrativa del Comune: difesa a spada tratta dell’operato e della segretezza mantenuta su tutta la vicenda (fino a quando non è stata resa pubblica dagli organi di informazione, il mio blog per primo).
Ieri sera in Consiglio comunale c’è stata battaglia tra maggioranza e opposizioni. Il compito di smontare le accuse è stato affidato alla vicesindaca Ilarioska Bellinskaja (voto 4), supportata dalla capogruppo del Pcus, pardon, del Pd, Laurina Frankhinova (voto 3) e dal consigliere, nonché avvocato, Andrei Bencinskj (voto 5). Infine ha voluto dire la sua anche il sindaco Franceskiei Kazinski (voto 4): “Non voglio sminuire la cosa, ma neanche ingigantirla”.
Le opposizioni, Bensi (voto 7) per Cittadinaza attiva (“E’ da anni che poniamo il problema della gestione del personale”, “Fra le mille comunicazioni, il sindaco poteva darci anche questa”, “Chiedete collaborazione ma poi…”), Cantini (voto 6,5) per il M5S (“Comportamento omertoso”) e Mari (voto 6,5) per Forza Italia, avevano avuto buon gioco nel presentare interrogazioni per chiedere spiegazioni e denunciare la tenuta all’oscuro del Consiglio comunale su tutta la vicenda.
La vicesindaca Bellinskaja, per la prima volta in Consiglio, ha letto il proprio intervento dall’inizio alla fine, senza frasi a braccio. E’ evidente che ogni parola è stata soppesata dal comitato centrale del Pcus. Contrariamente a quanto fa di solito ha sempre tenuto gli occhi bassi puntati sul foglio, senza mai sfidare con lo sguardo ad altezza d’uomo i suoi avversari politici. Il tono era quello consueto, sicuro e stentoreo. La convinzione di sostenere una tesi corretta, forse, non proprio incrollabile.
Ecco i capisaldi della linea difensiva: si è trattato di un’ispezione e non di un’indagine (ma il vocabolario sostiene che sono sinonimi); l’ispezione è stata “collaborativa” (vorrei anche vedere che il Comune si fosse messo di traverso); sono stati individuati 13 punti di “criticità” per i quali verranno date adeguate spiegazioni (ma la relazione usa il termine “irregolarità”); nelle amministrazioni pubbliche quasi quotidianamente arrivano verifiche e controlli da parte di altri enti (Inps, Inail, Agenzia delle entrate) e il Consiglio comunale non viene informato (ma allora perché tanto clamore prima di tutto all’interno del Pd?); non sussiste nessun obbligo di legge per la pubblicazione della relazione del Mef nella sezione “amministrazione trasparente” sul sito del Comune (vero, ma l’opportunità può travalicare la legge).
A dare sostegno alla linea della giunta è scesa in campo la Frankhinova con argomentazioni tanto solide quanto originali, sintetizzate in un ordine del giorno. Ha denunciato le “inesattezze degli organi di informazione” (dare la colpa ai giornalisti non fa mai male, Berlusconi docet), le strumentalizzazioni (termine che fa sempre colpo), il rischio di ledere il prestigio dell’Ente e delle persone (mah…). Ha sottolineato che non c’è alcun obbligo di trasparenza sul caso in questione e che nella relazione del Mef ci sono anche elogi (meglio, rendiamola pubblica e tutti potranno valutare). Ha ribadito fiducia all’ex sindaco Bartolini (presente fra il pubblico) e alla sua giunta (che è quella coinvolta dall’ispezione). Finale da manuale: la richiesta di compiere le controdeduzioni il più velocemente possibile. Ah, bè, ora che l’ha detto lei… Giovane e già perfetta per i bollettini della Tass brezneviana.
Quindi parola all’avvocato (difensore) Bencinskj, che ha accusato le opposizioni di ragionare in “modo tendenzioso” e di fare “valutazioni non corrette perché in questo caso la trasparenza non è un onere”. Anche lui non ha risparmiato una stoccatina alla stampa: “Sono per la libertà di informazione ma…”. Quando uno inizia così si capisce già dove vuole arrivare. E infatti: “… ma viene prima il diritto a poter lavorare al proprio interno poi l’obbligo di informare”.
Infine la votazione dall’esito scontato. Il Soviet ha approvato l’ordine del giorno a larga maggioranza: 14 a favore, 2 contrari (Bensi-Cantini), uno uscito ostentatamente a prendere il caffè (Mari) con relativa dichiarazione di non voto.
Il resto del consiglio in pillole
Donazione organi: Approvata mozione congiunta Cantini (M5S)-Ulivi (Pd) che invita il Comune, al momento del rinnovo della carta di identità di un cittadino, ad inserire i suoi dati in un database se si dichiara donatore di organi. Approvata all’unanimità. Voto congiunto alle due consigliere: 8.
Raccolta differenziata: l’assessore all’ambiente Minelli (voto 7 per la precisione e la chiarezza) ha fornito una serie di dati su richiesta della consigliera Cantini. Negli ultimi cinque anni la raccolta differenziata a Bagno a Ripoli è salita dal 47% a quasi il 60%. Circa il 20% degli utenti si è servito almeno una volta dell’area ecologica di Campigliano. 271 utenti hanno ottenuto il punteggio necessario per avere sconti in bolletta per un ammontare totale di circa 10mila euro. Partirà a breve una campagna informativa sull’utenza scolastica.
Commissione area metropolitana: sostituito il presidente dimissionario Pierluigi Zanella con Leonardo Bongi.
Servizio taxi: Rinnovata per altri due anni la convenzione (in vigore dal 2001) che prevede per i 4 taxi di Bagno a Ripoli la possibilità di portare persone a Firenze ma non il contrario. Tutti a favore eccetto Zanella (astenuto): “Una convenzione immutabile per 15 anni non mi entusiasma per niente. Non viene tutelato l’interessa dei cittadini ma quello di una lobby”. Voto 8.
Bravo Francesco! Mi sembra tu abbia azzeccato l’atmosfera della serata. Peccato. Nonostante tanti giovani nati anche dopo la caduta del muro sembra che alla fine non abbiano portato una ventata di innovazione, autonomia e trasparenza. Insomma contenti perché l’amministrazione li ha informati dopo i “fuochi”.
analisi spietata ma, nella sostanza, corretta. al buon Matteini non risparmio critiche, quando (sommessamente) credo sia opportuno farle…, questa volta è apprezzabile anche per la moderazione nell’analisi 😉
caro Pier Luigi, io ero venuto ad ascoltare un tuo intervento….ma a quanto pare concordavi con il PCUS…..non ci sono più i dissidenti di una volta!!!
Francesco hai ragione, ma non nel caso di Pier Luigi che in fondo fa trasparire la sua smania con posizioni e voti fuori dal coro anche per ragioni molto più consone alla ideologia del PCUS. Ma gli altri new entry che dovevano “cambiare verso” sono proprio lettori di comunicati TASS.
A me non è piaciuta poi la presenza del Bartolini sugli spalti perché non ho capito se fosse lì:
– perché pensava che poi non gliela raccontassero giusta (il ché è tutto dire);
– per controllare il dissenso;
– per l’irrefrenabile ambizione di presenzialismo che non conosce misura fino a non distinguere più quando è opportuno o no esserci.