C’è un cittadino di Bagno a Ripoli a cui la Regione Toscana ha deciso di dare il meritato lustro per il coraggio mostrato nella seconda guerra mondiale. E’ Egisto Grassi (nella foto) le cui memorie, raccolte e organizzate dal figlio Marco, sono diventate un libro di 120 pagine scaricabile gratuitamente dal sito della Regione (clicca qui). La raccolta si intitola: “Memorie – Divenni il numero 29113”.
La storia – La vicenda che vide protagonista Egisto Grassi la sintetizza il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani nell’introduzione: “Io non mi scrivo e non mi scriverò mai. Se ti vuoi iscrivere fallo pure, io non ho paura a rimanere solo”. Queste semplici parole che Egisto Grassi rivolge ad un suo collega commilitone che poi aderì alla Repubblica di Salò in quei drammatici giorni successivi alla data dell’armistizio dell’8 settembre del 1943, sono una dichiarazione di coraggio e di libertà che riporta alla memoria collettiva un momento cruciale della storia d’Italia. Soprattutto la vicenda umana di Egisto Grassi fa emergere una parte ancora non del tutto conosciuta – ma assolutamente importante – che riguarda l’eroismo di circa 650.000 militari italiani i quali, pur restare fedeli alle loro convinzioni, sfidarono la deportazione nei lager.
La biografia – Nato a Bagno a Ripoli il 19.2.1920 da Giuseppe e Baccioni Livia. All’età di 15 anni fu assunto dalle Officine Galileo di Firenze. Nel gennaio 1940 alla visita di leva fu reclutato come sommergibilista. Come sotto capo cannoniere armaiolo ha partecipato a 14 missioni di guerra sui sommergibili “De Geneys” e “Platino”: decorato con due Croci di guerra al Valor militare “sul campo”. L’8 settembre 1943, al momento dell’armistizio, si trovava a Danzica a fare addestramento su un sommergibile tedesco. Rifiutò di collaborare con i nazisti e di aderire alla Repubblica sociale italiana e venne internato nello Stammlager XXA di Thorn in Polonia dove rimase fino al gennaio del 1945, quando, liberato dall’esercito sovietico, fu portato in Bielorussia, nel campo di Sluck.
Rientrò in Italia nell’ottobre del 1945 e fu congedato nell’aprile 1946. Invalido di guerra per postumi da Tbc contratta durante la prigionia. Nel 1954 passò dalle Officine Galileo alla Ote (Officine toscane elettromeccaniche). Ha svolto attività sindacale nella Cisl, prima nella Federazione italiana metalmeccanici e successivamente, al momento della pensione, nella Federazione nazionale pensionati di Firenze. Impegnato in ambito religioso e culturale presso la parrocchia di San Piero a Ema e il circolo Acli. Attivo nel volontariato nella Misericordia di Badia a Ripoli. Insignito del distintivo d’onore Volontari della libertà e del Diploma d’onore di combattente per la libertà d’Italia, quale internato militare non collaborazionista. Il 27 gennaio 2011 ha ricevuto nel Salone dei 500 in Palazzo Vecchio la medaglia d’ onore per i deportati nei lager nazisti destinati al lavoro coatto. È deceduto l’11 marzo 2014 nella sua abitazione di Ponte a Ema nel comune di Firenze
L’esempio – Il sindaco Francesco Casini: “Leggere la storia di Egisto Grassi raccontata di suo pugno e di sua ispirazione è stata per noi un’emozione intensa, unica, e questo forse, paradossalmente, perché essa rappresenta in maniera esemplare anche la vicenda di tanti: siamo uno e centomila e la bellezza di un testo vivo e sentito come questo restituisce al lettore di oggi una testimonianza che è insieme personale e universale, dalla quale emerge con prepotente energia e vivacità la figura dell’uomo Egisto…. Appare decisamente efficace la ‘filologica’ scelta editoriale di non toccare il linguaggio originario di queste memorie, compresi gli errori e le inesattezze, un’opzione che, partendo proprio dalla semplice ma precisa prosa del nostro concittadino, consente a chi legge di vivere e respirare un’esperienza letteraria di grande impatto espressivo, che sicuramente si colloca tra un andamento neorealistico – un’atmosfera, quest’ultima, pressoché coeva ai fatti narrati -, e un’impostazione diaristica, anzi, data l’epoca attuale in cui la pubblicazione vede la luce, quasi da blog ante litteram”.
Il libro contiene anche una testimonianza dell’ex sindaco di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini, che, come coetaneo del figlio Marco, conobbe Egisto Grassi negli anni Sessanta a Ponte a Ema dove viveva.