Erano già stati definiti tracciato,fermate, tempi di realizzazione, costi previsti. Ora anche il capolinea della tramvia che arriverà a Bagno a Ripoli ha un “volto”. Le simulazioni di come si presenterà, insieme ai rendering di tutte le fermate lungo la linea 3.2 che collegherà il Comune a piazza della Libertà, sono state presentate pubblicamente ieri sera, nel corso di un’affollata assemblea con i cittadini convocata dall’Amministrazione comunale. Il progetto è stato illustrato dai sindaci di Bagno a Ripoli e Firenze Francesco Casini e Dario Nardella, dall’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, dagli assessori comunali al trasporto pubblico Paolo Frezzi e Stefano Giorgetti e dai tecnici comunali e di Tram di Firenze Spa (presente fra il pubblico il presidente Fabrizio Bartaloni).
La Linea 3.2 partirà da piazza della Libertà (nodo di interscambio con la tramvia di collegamento tra la Fortezza da Basso e piazza San Marco, da realizzare) e arriverà in via Granacci a Bagno a Ripoli percorrendo i viali di circonvallazione fino a piazza Piave e i lungarni fino al Ponte da Verrazzano. Da lì, proseguirà in piazza Ravenna e viale Giannotti, raggiungerà il viale Europa per poi entrare nel territorio ripolese per circa un chilometro. La porzione di tramvia nel comune di Bagno a Ripoli si svilupperà lungo l’asse centrale di via Pian di Ripoli che sarà allargata per mantenere due corsie per senso di marcia per il traffico privato e una pista ciclabile. Nel territorio di Bagno a Ripoli il tram farà due fermate: una in prossimità dell’istituto superiore Gobetti-Volta e una al capolinea in via Granacci, su un’area già di proprietà comunale, oltre alla fermata in prossimità di Sorgane al confine con il territorio comunale di Firenze.
A servizio della Linea verranno realizzati un parcheggio scambiatore di circa 300 posti dalla parte opposta di via Pian di Ripoli rispetto al capolinea, su terreni in parte incolti da tempo, e un altro parcheggio di circa 250 posti all’uscita viale Europa dal viadotto Marco Polo.
Entrambe le opere – è stato assicurato – saranno realizzate con una progettazione architettonica di ottima qualità, presenteranno una grande attenzione ai materiali e alle finiture, e saranno inserite in un contesto “verde” ottenuto attraverso la piantumazione di numerose alberature ad alto fusto e a basso impatto paesaggistico. Tutto il percorso del tram nel tratto ripolese sarà inerbito.
Il capolinea di via Granacci sarà dotato di una pensilina in policarbonato trasparente e avrà una sala d’aspetto e dei locali di servizio per il personale del tram e per la Polizia municipale. A fianco al capolinea del tram verrà posizionato anche quello degli autobus 24, 48 e 49.Tra il cimitero del Pino e la palazzina della concessionaria Volskwagen sarà realizzato il deposito dei tram che ospiterà anche le vetture in serzio sulla linea verso Rovezzano. Comprenderà un’officina riparazioni e una palazzina per gli uffici. E’ infatti previsto qui il trasferimento da Scandicci della sede centrale di Tram di Firenze Spa.
“La linea tramviaria di Bagno a Ripoli sarà quelle che maggiormente si avvicinerà al centro di Firenze – ha sottolineato il sindaco Casini – Cambierà il modo di vivere dei nostri cittadini che potranno raggiungere un concerto al Visarno o l’università a Novoli senza stare ore in coda e con tempi certi di percorrenza”. Un po’ di numeri a sostegno del progetto tramvia li ha dati il sindaco di Frenze Dario Nardella: “La linea 1 da Scandicci ha superato ogni previsione per numero di passeggeri trasportati, circa 12/13 milioni l’anno. Ma nello scorso mese di settembre si è arrivati a due milioni. Quando il sistema delle tramvie sarà completato il numero di passeggeri trasportato ogni anno raggiungerà i 90 milioni. Si calcola che dall’entrata in funzione della linea 1 siano rimaste a casa 5.000 auto, che sono già diventate 7/8mila considerando la linea per Careggi. Il valore immobiliare delle abitazioni delle zone toccate dalla tramvia è aumentato del 3,5%”.
La realizzazione della linea tramviaria da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli costerà 180/200 milioni così suddivisi: 80 milioni dalla Comunità europea; il 50% (quindi 90/100 milioni) da parte del privato che realizzerà l’opera; il resto dai Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli. Il 2019 sarà dedicato alla progettazione esecutiva e agli adempimenti burocratici in modo da poter aprire i cantieri a inizio del 2020. Obiettivo è l’entrata in esercizio della linea nel 2023. “Occorre fare presto ma le esperienze delle linee già costruite ci rende fiduciosi – ha detto Nardella – Per completare la linea 1 abbiamo impiegato 7 anni, per la 2 e la 3 in contemporanea, meno di 5 anni. Le città che crescono sono quelle che investono nel trasporto pubblico locale”.
Nel successivo dibattito sono emersi alcuni capisaldi da considerare per il successo complessivo del collegamento:
1– Occorre che la Regione, prima dell’entrata in funzione della tramvia per Bagno a Ripoli, trasformi la rete ferroviaria da Rovezzano al centro di Firenze in una verà metropolitana di superficie (opinione condivisa anche dal presidente di Tram Spa Fabrizio Bartaloni); onde evitare un eccesso di afflusso di veicoli dalla Val di Sieve e dal Valdarno su Bagno a Ripoli lungo via di Rosano.
2 – La progettazione deve considerare un possibile futuro sviluppo della tramvia verso l’ospedale di Ponte a Niccheri;
3 – Il tempo a disposizione prima della stesura del progetto esecutivo (fino a febbraio) va utilizzato per apportare alcune migliorie tecniche e studiare una eventuale alternativa alla collocazione del capolinea in via Granacci (gli abitanti sono in subbuglio, temono la rumorosità): l’area indicata è a fianco dell’istituto Gobetti-Volta.
4 – Per limitare al massimo l’impatto dei cantieri della tramvia sul traffico, la prima opera da realizzare è il nuovo ponte sull’Arno, a monte del ponte Da Verrazzano, sul quale far confluire i veicoli.
5 – Il parcheggio scambiatore al capolinea del tram dovrà essere ben collegato mediante navette con le altre frazioni del comune.