Stop alla vendita delle Gualchiere di Remole e di Villa di Rusciano, via libera alla valorizzazione tramite concessione. È quanto prevede la delibera con cui la giunta del Comune di Firenze ha tolto dalla lista dei beni in vendita i complessi delle Gualchiere di Remole e di Villa di Rusciano, per i quali dopo diverse aste andate deserte e anche su sollecitazione di cittadini e comitati, è stata scelta una strada diversa, ovvero quella della concessione di valorizzazione ed utilizzazione a fini economici.
“Con questa delibera – spiega l’assessore al patrimonio non abitativo del Comune di Firenze, Alessandro Martini – è stato recepito l’indirizzo dell’Amministrazione già evidenziato nei mesi conclusivi della scorsa consiliatura. Le Gualchiere di Remole, in particolare, sono state inserite nell’elenco dei beni da valorizzare. Si tratta di una scelta strategica che risponde alle sollecitazioni arrivate dalle diverse realtà del territorio che da tempo sono mobilitate a sostegno di un recupero del complesso di indubbio valore storico e culturale”. “Per quanto riguarda il percorso da attivare – aggiunge l’assessore – , ci muoveremo in totale condivisione con il Comune di Bagno a Ripoli, sul cui territorio ricade il bene, con l’obiettivo di individuare proposte che non disperdano il patrimonio rappresentato dalla Gualchiere ma anzi lo valorizzino con una particolare attenzione alla sostenibilità. E che coinvolgano anche le realtà da tempo attive del territorio”.
Con la modalità della valorizzazione non solo le Gualchiere restano nel patrimonio immobiliare del Comune, ma l’Amministrazione ne conserva il controllo, assumendo indirizzi e decisioni su destinazione e utilizzazione con possibilità di inserire anche funzioni pubbliche.
“Adesso che le Gualchiere sono state tolte definitivamente dall’elenco dei beni da alienare – commenta il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini – si deve ridare futuro a questo luogo così importante per la storia di Firenze. Non sarà una strada facile perché la loro riqualificazione è molto complessa. Ma fin da subito, insieme al Comune di Firenze, dovremo condividere con i cittadini e senza escludere l’intervento dei privati un percorso congiunto di recupero e valorizzazione architettonica e culturale di questo monumento di archeologia industriale”.