Il tema delle Cer (Comunità energetiche rinnovabili) sarà al centro dei lavori del prossimo consiglio comunale convocato per mercoledì 28 luglio. La consigliera Sonia Redini (cittadinanza attiva) ha infatti presentato un’interrogazione sullo stato del procedimento di costituzione da parte del Comune di Bagno a Ripoli e sulle strutture che vi verranno dedicate una mozione per sollecitare una modifica a livello normativo.
“E’ da oltre un anno che abbiamo fatto la proposta di installare un campo fotovoltaico sul tetto della galleria artificiale ad Antella, da utilizzarsi come impianto a disposizione di una Comunità Energetica Rinnovabile – afferma Redini -, in particolare perché ne beneficiassero quegli utenti che subiscono i molteplici disagi della terza corsia. Ci sono stati atti prodromici di Consiglio e Giunta e, successivamente, la fase conoscitiva delle disponibilità di cittadini, aziende e associazioni di Bagno a Ripoli per dare vita alla prima Comunità energetica del territorio, conclusasi a marzo. Da allora non si sa più nulla: le oltre duecento manifestazioni d’interesse sono ancora in attesa di conoscere se e come verrà costituita una Cer”.
“Per fine giugno è prevista l’uscita del decreto attuativo che regolamenta gli incentivi per le Cer – aggiunge la consigliera – e un gruppo di esperti ha analizzato la normativa italiana, evidenziando come vi siano punti da revisionare, affinché le costituende Cer non si configurino come reti in cui gli utenti finali giocano solamente il ruolo di ‘consumatori’ con ristori economici veramente minimi e senza raggiungere i benefici (ambientali, economici o sociali) ipotizzati. Queste richieste sono sintetizzate in un manifesto, nato qui da noi, proprio a Bagno a Ripoli, denominato ‘Manifesto di Villamagna per le Cer’. Se venissero accolte, queste richieste di modifica della normativa porterebbero un consistente miglioramento per i clienti finali del sistema energia, facendo crescere le motivazioni di adesione e partecipazione attiva da parte dei cittadini, che rappresentano i veri obiettivi della normativa europea”.