Nel tratto Firenze Sud – Incisa Valdarno la fase di corso d’opera ha interessato il lotto 1 Nord.
L’attività svolta da ARPAT riguarda i seguenti ambiti:
• ambiente idrico sotterraneo;
• ambiente idrico superficiale come qualità dell’acqua;
• atmosfera;
• rumore e vibrazioni come disturbo alle persone;
• terre e rocce da scavo.
Ecco quanto è emerso dal monitoraggio in termini di criticità ambientali (trimestre aprile-giugno 2018).
Acque sotterranee – Le misure del livello idrico, i parametri chimico-fisici e chimici rilevati non hanno evidenziato situazioni anomale.
Acque superficiali (aspetti qualitativi) – Nei sedimenti del fosso Rimezzano sono stati rilevati in successivi campionamenti (23/3, 18/4 e 29/5 – 2018) concentrazioni di idrocarburi pesanti (180 mg/kg di s.s.), con superamento del valore soglia (30 mg/kg s.s)., Arpat ha chiesto la comunicazione delle tempistiche e delle modalità di realizzazione dei lavori svolti da Pavimental e lo svolgimento di una verifica in campo nella parte alta del bacino del fosso di Rimezzano per evidenziare eventuali altre cause o concause della presenza di idrocarburi. Spea ha riassunto gli esiti dell’attività di monitoraggio e ha fornito un primo riscontro alle richieste di Arpat, concludendo che “i risultati dei prossimi rilievi permetteranno di caratterizzare il fenomeno osservato ed eventuali evoluzioni … e possibilmente individuare le cause del fenomeno”. Arpat ha valutato di non poter escludere che i lavori autostradali, almeno come concausa, abbiano contribuito alla presenza di idrocarburi pesanti nei sedimenti del fosso di Rimezzano e concordato con Spea in merito alla prosecuzione del monitoraggio per approfondire il fenomeno, seguirne l’evoluzione e possibilmente meglio identificare le cause.
Pts (Particelle totali sospese), inquinanti gassosi e Pm10 – I valori medi delle Pts rilevati nella prima campagna di monitoraggio in corso d’opera, relativa al sito della stazione mobile, non superano i valori soglia di attenzione e di allarme proposti da Spea. In generale le concentrazioni di Pts registrate dalla stazione mobile seguono sostanzialmente l’andamento del Pm10 e del Pm2.5 registrati dalla stazione in continuo di cantiere.
Rumore – Non sono state rilevate criticità dovute alle lavorazioni dei cantieri nelle misure effettuate con metodica R2; i quattro rilievi effettuati con metodica R4 non hanno fatto registrare esuberi sul limite differenziale in ambiente abitativo; non è stata rilevata criticità nella misura effettuata con metodica R5; sono state effettuate tre misure vibrazionali con metodica V1 che non hanno evidenziato un esubero sul limite della norma Uni 9614.
In relazione alla conformità generale dell’opera nello svolgimento dei lavori e, in previsione, del futuro esercizio, dalla documentazione risultano presenti al momento due criticità:
1. il livello di potenza sonora di targa della perforatrice C7 Casagrande, pari a 113 dB, è superiore al livello massimo autorizzato in deroga ai limiti acustici con provvedimento n.15/2017 del 28/8/2017 del Comune di Bagno a Ripoli, che prevede una “macchina per micropali” con livello di potenza sonora non superiore a 106 dB. Su questa criticità sarà svolta da Arpat una specifica attività di verifica;
2. presso un recettore il livello di emissione (74,5 dB) da traffico autostradale è superiore al limite di zona (65 dB) a causa dell’eliminazione, nel corso dei lavori, di barriere acustiche naturali (collina e vegetazione). Questa condizione era già presente in ante operam con valori rilevati di 71,1 dB. Considerata la significativa crescita del livello sonoro, si richiede a Spea di riferire su quali azioni di mitigazione saranno adottate per la fase di esercizio e per l’attuale fase di corso d’opera.
Vibrazioni come disturbo alle persone – Non sono emerse criticità.
Arpat dichiara di aver fatto sette sopralluoghi sulla tratta Barberino di Mugello – Firenze Nord, ma nessun sopralluogo sulla tratta Firenze Sud – Incisa.
Qui il raporto completo: rendiconto-secondo-semestre-2018-barberino-finord-fisud-incisa