Le palazzine al civico 13 di via XXV aprile, nella zona alta dell’Antella, hanno comimciato a vibrare: erano circa le ore 23 del 21 giugno. Il fenomeno è durato un paio di ore, fino alle una di notte, in coincidenza con dei carotaggi per i lavori della terza corsia dell’autostrada. “All’improvviso vibrava tutto e nessuno ci aveva avvertito – raccontano alcuni deli abitanti – Abbiamo avuto paura perché le nostre case già presentano una serie di crepe che si sono verificate dopo l’apertura dei cantieri”.
Una circostanza preoccupante, che coinvolge almeno una dozzina di famiglie, ed un contenzioso aperto da tempo con Autostrade (leggi articolo).
Così scriveva, qualche giorno fa, la signora Serena Sgatti all’ingegner Ilenia Icopozzi, membro del Comitato di controllo in rappresentanza del Comune di Bagno a Ripoli: “Autostrade per quella notte aveva previsto la chiusura della corsia sud. Dalle 11 fino alle 1 si sono protratti lavori molto rumorosi. Da quanto abbiamo potuto vedere e sentire, visto che non era possibile dormire, sono stati fatti con appositi macchinari buchi nel terreno a confine con il nostro condominio. Le vibrazioni emesse erano molto forti e visto lo stato del nostro immobile, già danneggiato da tali lavori, ci siamo molto allarmati”.
E questa è la risposta dell’ingegner Icopozzi, arrivata proprio oggi (martedì 30 giugno): “E molto grave quello che mi ha segnalato e di cui l’Amministrazione non era al corrente. Porterò la questione all’attenzione del Comitato di Controllo alla prossima riunione. Nel prossimo report trimestrale dovremmo avere i primi dati del sistema di monitoraggio installato presso il vostro edificio ed il collega che segue l’assetto del territorio inizierà a leggere i dati per cercare di capire il fenomeno in atto”.
In un’intervista rilasciata a QuiAntella il 23 giugno scorso (clicca qui per leggere) Autostrade descriveva così la situazione: “Attualmente è in corso il monitoraggio geotecnico e le letture della strumentazione geotecnica installata e concordata con i consulenti tecnici dei proprietari. Non si ritiene, alla luce delle informazioni attualmente disponibili, che ci sia una correlazione tra i lavori e le crepe riscontrate in alcuni edifici dell’area”.
Ben diversa la versione che danno gli abitanti. Una delegazione formata da Serena Sgatti, Pierfilippo Checchi, Annalisa Manattini, Filippo Pisilli, Stefano Pisilli si fa da portavoce del malcontento. Affermano che in loro possesso ci sono dei dettagliati testimoniali di stato, commissionati da Autostrade e da loro controfirmati, sulle condizioni delle abitazioni prima dell’inizio dei lavori. Nuovi testimoniali, effettuati nei mesi scorsi evidenzierebbero con chiarezza danni e problemi alla staticità degli edifici. Nella vertenza con Autostrade e Pavimental (l’impresa che sta costruendo la terza corsia) gli abitanti sono supportati dalla consulenza tecnica dell’ingegner Marco Nardi e da quella legale dell’avvocato Mario Barellini.
E’ già stata fatta una stima dei costi di un intervento di consolidamento degli edifici: 80mila euro più Iva per la palazzina che confina con il cantiere, 50mila più Iva per l’altra. Le assemblee condominaili hanno già deliberato di dare il via al consolidamento per paura di conseguenze più gravi, salvo poi rifarsi con gli eventuali responsabili dei danni. Già a luglio dovrebbero partire i lavori.
Stando a quanto affermano gli abitanti, ci sarebbe una indiretta ammissione di responsabilità da parte di Pavimental, che ha già inviato i periti della propria compagnia di assicurazione a fare la stima dei danni.
Oltre a non aver gradito l’atteggiamento di sottovalutazione del problema da parte di Autostrade, gli abitanti dicono di sentirsi abbandonati dal Comune: “Non basta affermare di voler stare vicino ai cittadini – affermano – occorrono i fatti. Qui da tempo non si vede nessuno dell’Amministrazione comunale. Conviviano da tre anni con i lavori, sono state tolte le barriere anti rumore e con le finestre aperte non si dorme, l’area occupata dal caniere è una selva di erbacce che nessuno taglia. In questi giorni ci sono pochissimi operai al lavoro, eppure avevano dettto che avrebbero dato la priorità agli interventi che creano più disagio ai cittadini per limitarne la durata. Il Comune ci aveva promesso un sostegno e una tutela che non abbiamo visto”.