“Ho un fegato così”: usa un popolare modo dire per indicare una situazione di rabbia, fatica e disagio, il sindaco Francesco Casini spiegando al Consiglio comunale lo stato dei rapporti tra Comune e Società Autostrade: “Le riunioni con loro non semplici e spesso neanche tranquille. Lo scempio che stanno lasciando sul territorio e evidente”.
C’è la denuncia, nelle parole del sindaco, ma trapela anche un senso di impotenza nei confronti di un colosso con cui è problematico avviare prove di forza.
Il tema è arrivato in Consiglio comunale grazie ad una interrogazione della consigliera Sonia Redini (Cittadinanza attiva) nella quale si chiedevano notizie su tutta una serie di impegni presi a suo tempo da Società Autostrade e puntualmente disattesi: da quando sarà raperto il tratto di via Romanelli che scavalca l’autostrada, ai tempi per la piantumazione di alberi che mitighino rumore e impatto visivo delle barriere fonoassorbenti; dagli interventi per adeguare il sistema fognario di Antella, alla posa dell’asfalto fonoassorbente, a quando sarà organizzata l’assemblea pubblica promessa dal sindaco.
Il degenerare dei cantieri della terza corsia era stato denunciato da QuiAntella con un video esplicativo lo scorso agosto (vedi articolo).
Casini ha annunciato che l’incontro con i cittadini sarà organizzato, insieme al Comune di Rignano, al Circolo Mcl diell’Antella, tra la fine di novembre e la prima settimana di dicembre. Presto sarà comunicata la data precisa.
Ma questa è stata l’unica risposta certa. Per tutto il resto, il sindaco ha detto di essere molto deluso dal comportamento di Autostrade e ha ammesso che molte promesse sono state disattese. “Voglio continuare a avere un dialogo – ha detto Casini – ma anche denunciare le mancanze, come il piano delle alberature non definito e cantieri lasciati aperti. Metteremo di più alla evidenza pubblica il nostro lavoro, perché ci battiamo per difendere la nostra comunità e l’ambiente”.
“Ci attendiamo che Autostrade e Ampli, la società che ha sostituito Pavimental, si comportino da grandi aziende non solo per la progettazione ingegneristica e architettonica della carreggiata autostradale – ha aggiunto Casini – ma anche per l’inserimento nel territorio in modo sostenibile”.
Il nuovo impegno di Autostrade per la piantumazione di alberi e arbusti è di iniziare entro novembre: “Ma rimandano sempre, mi aspetto che non inizino neanche stavolta, ci sarà l’ennesimo posticipo – ha affermato amaramente il sindaco -. Il cavalcavia di via Romanelli dovrebbe essere riaperto nell’estate del 2023. Restano ancora molte cose da fare, come il parcheggio davanti all’ospedale, marciapiedi e asfalti da ripristinare. Il tempo è scaduto”.
Risposte che non hanno soddisfatto la consigliera Redini, la quale ha ricordato che, in tutti questi anni, contro Autostrade il sindaco Casini ha fatto solo minacce ed emesso un’unica ordinanza.
Il commento
Sì, denunciare, ma alla magistratura
Negli ultimi tempi Società Autostrade sta applicando nei confronti di minacce di denuncia e proteste, la tattica del muro di gomma. Che ad alzare la voce, sia un Comune, un comitato, gruppi di cittadini o gli organi di informazione, la risposta è… nessuna risposta.
Un atteggiamento arrogante e ancor più inammissibile da un’azienda diventata recentemente di proprietà pubblica.
Credo che alle denunce pubbliche debbano rapidamente seguire denunce alla Procura della Repubblica, per valutare se si stiano commettendo reati ambientali. I cantieri sono provvisori, ma se si prolungano ad oltranza diventano un “inquinamento”, paesaggistico e non solo, stabile. E anche la Soprintendenza non ha niente da rilevare?
Inoltre quanto che sta accadendo a Bagno a Ripoli, ed in passato è toccato ad altri Comuni, sia d’esempio e di monito. Per quanto di loro competenza gli enti locali dovrebbero negare ogni tipo di autorizzazione ad avviare i cantieri autostradali se prima, e non dopo o talvolta mai, non sono state realizazate le opere compensative. Forse così David può sconfiggere Golia.
Francesco Matteini
Cari Concittadini,
Parlano di ” Scempio territoriale” ma andate a vedere che danni sta lasciando la variante in tutte le vallate che attraversa, per non parlare di Via di Belmonte. Uno scempio è dire poco.
E’ proprio vero ” si vede cio’ che si vuole”. E poi si chiamano “amministratori”.
Sara’ che si deve fare un favore a qualcha azienda ?
Questa bel prodotto spostera’ la coda di 200 metri ma ci costera’ da 26 mln in su’ dopo la revisione dei prezzi per non parlare dei negozianti a Grassina che chiuderanno dopo la battosata COVID e caro bollette tutto a favore della GDO, anche’ questo è un caso ?. Era meglio il primo progetto con la galleria giudicata all’epoca troppo oneroso….con tutti gli aumenti abbiamo l’hanno gia’ apiamente superato e sarebbe gia’ terminato.
Forse una bella denuncia per valutare se ci sono reati ambientali, anche in quesaat situazione, sarebbe da valutare….