Le strade sterrate che attraversano la tenuta di Mondeggi, da alcuni giorni sono lastricate di calcinacci. Pare di percorrere un paesaggio post bellico, commenta qualche frequentatore. In effetti l’immagine di queste strisce di detriti che si insinuano tra prati, olivi e vigne non è in sintonia col paesaggio circostante.
E c’è anche chi si è chiesto se questo tipo di fondo stradale, dal quale spuntano, qua e là, pezzi di plastica, di metallo, tubi di forassite, mattonelle colorate, sia a norma.
Segnalazioni sono arrivate al responsabile del progetto Rigenerazione di Mondeggi (57 milioni di euro di fondi Pnrr per risanare villa medicea, casolari e terreni), l’architetto Alberto Migliori, che le ha girate al Rup (Responsabile unico del procedimento) per la Città Metropolitana, l’architetto Riccardo Maurri. Questi, a sua volta, ha chiamato in caso l’ingegner Maurizio Serafini, amministratore delegato di Abacus e, soprattutto, direttore dei lavori del quinto lotto: quello che si occupa della sistemazione della rete stradale all’interno della tenuta di Mondeggi.
Questa la sua risposta, corredata da certificazioni ufficiali: “Al contrario di quanto asserito, non sono stati affatto riversati sulle strade scarti di plastica e asfalto, trattasi invece della formazione di fondazione stradale realizzata mediante materiale cosiddetto ‘riciclato’ .Tale lavorazione è riconducibile ai Criteri ambientali minimi di cui al D.M. 28 giugno 2024, n. 127. Per le strade, tale materiale, essendo di provenienza da demolizioni, può ammettere materiale bituminoso e plastico nella misura percentuale del 30% nel primo caso e del 1% nel secondo… Il materiale contenuto nel ‘riciclato’ è del tipo ‘inerte’ e quindi non comporta inquinamento di falda”.
L’architetto Maurri ha specificato che “la ditta, prima di intasare le massicciate
con materiale vergine, provvederà sempre all’asportazione del residuo plastico/ferroso visibile”. Ed in effetti nei giorni scorsi si sono visti alcuni operai muniti da sacchi neri, perlustrare le vie di calcinacci bonificandole (in parte) dai residui di plastica o metallo.
Inoltre, precisa l’architetto Migliori, si tratta di una “sistemazione è provvisoria, necessaria per far transitare i mezzi pesanti dopo le copiose piogge delle scorse settimane”.
Alla fine dei lavori – è la rassicurazione – le strade bianche di Mondeggi torneranno ad essere in sintonia col paesaggio circostante.