Enrico recita la formula di rito con la voce che traballa. Alice gli infila l’anello senza guardarlo: ha bisogno di leggere sul libretto la frase fatidica per non sbagliare. Anche dopo quattro anni di convivenza la celebrazione delle nozze crea un’atmosfera di emozioni difficile da arginare. Lui è Enrico Minelli, assessore ai lavori pubblici, ambiente, sport e politiche giovanili del Comune di Bagno a Ripoli. Ribattezzato “il signore del porta a porta” dopo l’ultima estensione del servizio raccolta rifiuti che quotidianamente gli crea qualche grattacapo. Lei è Alice Boni, graphic designer, occhi da cerbiatta e fisico da modella.
Il matrimonio si è celebrato ieri, sabato 24 giugno, alla pieve dell’Antella avvolta da un caldo opprimente che non ha però impedito ai tanti amici e conoscenti di affollare la chiesa. D’altronde Enrico è un antellese doc, come la mamma Anna, emozionata più di lui quando lo ha accompagnato all’altare (il padre di Enrico è scomparso ormai da diversi anni). Un quarto d’ora d’attesa ed ecco in piazza Peruzzi spuntare una vecchia Fiat 500 bianca con a bordo la sposa. Uscire dal piccolo abitacolo senza rischiare di danneggiare lo strascico è un esercizio di contorsionismo. Indossa un abito di pizzo colore dell’aurora nei giorni sereni. Lo ha cucito personalmente la mamma di Enrico, straordinaria ricamatrice d’altri tempi, utilizzando il tessuto dell’abito da sposa che fu della nonna di Alice. Almeno cinquanta ore di lavoro per confezionare un vestito elegante e moderno che valorizza la sposa e da questa viene a sua volta valorizzato. Connubio perfetto.
Alice è radiosa, Enrico quasi intimidito. La cerimonia è officiata dal parroco don Moreno che al momento della lettura degli articoli del codice civile lascia il posto sull’altare al sindaco Francesco Casini, grande amico dello sposo. All’uscita lancio di riso e coriandoli, cori da stadio, baci abbracci e felicitazioni. I novelli sposi si infilano nella Cinquecento destinazione Barberino Val d’Elsa dove si è tenuto il rinfresco. Luna di miele a Bali: venti giorni tutti per loro, lontani da tutto e da tutti (soprattutto dal porta a porta).
Tutto è cominciato 14 anni fa.
“Non sarà un’ avventura, non può essere soltanto una primavera…”.
E’ l’agosto del 2003, Enrico e Alice sono due adolescenti in vacanza al mare. I loro destini vengono uniti sulla spiaggia di Donoratico. Si incontrano e si piacciono subito. “A parte per la bellezza, fui subito attratto da Alice perché con lei mi sentivo carico, vitale”, ricorda Enrico. “E’ vero, faceva il piacione – aggiunge Alice – Ma con lui mi sentivo tranquilla, sciolta; non ero in imbarazzo nonostante la mia timidezza”. “Lì c’è stato il primo bacio”, inizia a raccontare Enrico, subito stoppato da Alice: “Fermiamoci qui con i dettagli…”.
No, non è la classica avvenura estiva. Anche se lui vive all’Antella e lei a Sesto, continuano a frequentarsi. Lo “stare insieme” da ragazzi si trasforma in fidanzamento vero e proprio col passare del tempo. Quattro anni fa “Era il 5 agosto 2013”, precisa Enrico, a cui certe date non sfuggono di mente, inizia la convivenza in un appartamento a Calenzano, dove vivono tutt’ora. Lui, a parte l’impegno civico come assessore a Bagno a Ripoli, fa pratica da avvocato in uno studio legale. Alice lavora nell’azienda Emanuele Biffoli come graphic designer.
“Ti sposerò perché mi sai comprendere e nessuno lo sa fare come te…”.
La data fatidica è il 20 maggio 2015. Scenario: un promontoro di Ibiza. Nella patria della movida Enrico e Alice trovano un momento di intimità. Lui si inginocchia, finalmente estrae di tasca l’anello che aveva portato in giro per una settimana senza trovare il momento giusto per mostrarlo, e le chiede: “Mi vuoi sposare?”. Alice non aspettava altro. Bacio. Commozione. Happy End.
“Siamo la coppia più bella del mondo…”.