“Lasciate in pace i nidi di rondine di Mondeggi!”: l’appello arriva da Stefano Deliperi, presidente dell’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).
Il capannone agricolo accanto alla colonica Cuculia, destinato all’abbattimento nei prossimi giorni, ospita decine di nidi di rondine (vedi articolo). A fianco del capannone la Città Metropolitana ha fatto costruire una struttura destinata a diventare un rifugio per quei volatili, ma potrà servire dalla prossima stagione, perché la nidificiazione della rondini è già iniziata da tempo.
“La Rondine (Hirundo rustica) e le altre specie della famiglia Hirundinidae – ricorda Deliperi – sono tutelate in quanto presenti negli Allegati II e III dalla Convenzione internazionale relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa (Berna, 19 settembre 1979), esecutiva in Italia con la legge n. 503/1981. In ogni caso, come noto, l’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva)“il divieto: a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo; b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi; c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote; d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva; e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”. Tali divieti sono ripresi dall’art. 79, comma 2°, della legge regionale Toscana n. 30/2015 e s.m.i. per le specie particolarmente protette”.
“Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione – conclude Deliperi – può integrare anche eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su segnalazione di residenti, ha, quindi, provveduto (12 maggio 2024) a richiedere al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla Regione Toscana, alla Città metropolitana di Firenze, al Comune di Bagno a Ripoli, ai Carabinieri Forestale l’adozione di provvedimenti di tutela della nidificazione in corso. Non costa nulla posticipare gli interventi di demolizione dopo l’involo dei piccoli”.