
La grande antenna Telecom a Candeli non deturpa il paesaggio. La sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 23 agosto chiude difinitivamente una controversia giudiziaria iniziata nel dicembre 2017 con la presentazione al Tar di un ricorso da parte di Giuseppe Rogantini Picco per conto del comitato “Candeli No antenna” (vedi articolo).
Secondo il comitato l’impianto installato in via di Rimaggio, preso l’area di triage delle Ferrovie, in località Case Vecchie, a poca distanza dalle abitazioni, avrebbe violato il vincolo paesaggistico dell’area e quello di sicurezza relativo alla piazzola destinata all’atterraggio di elicotteri per la gestione delle emergenze in caso di sinistro sulla vicina rete ferroviaria.
Il ricorso, che chiamava in causa Ministero per i beni e le attività culturali, Comune di Bagno a Ripoli, Tim Spa, Enac-Ente nazionale per l’aviazione civile e Rfi – Rete Ferroviaria Italiana, fu respinto dal Tar Toscana con sentenza del 6 dicembre 2019 (vedi articolo).
Il comitato ricorse in appello al Consiglio di Stato che si è pronunciato dichiarando l‘”infondatezza dei motivi di appello”. In particolare per quanto riguarda il comportamento del Comune di Bagno a Ripoli, accusato di aver “imbrogliato la Soprintendenza”, nella sentenza si afferma: “emerge che l’istruttoria è stata svolta dal Comune in modo approfondito e comunque congruo per la tipologia di installazione da realizzarsi”.
Il ricorrente dovrà rifondere al Comune, alla Tim e all’Enac le spese legali calcolate in 3.000 euro.