Lacrime e dolore, tanto dolore, troppo dolore. Lo si respira nell’aria. Le persone si abbracciano l’un l’altra per darsi forza. Solo i singhiozzi incrinano il silenzio nella chiesa di San Michele Arcangelo, non abbastanza grande per contenere una comunità ferita. E’ il giorno dell’addio a Fabio Sequi, il 35enne di Grassina che ha immolato la propria vita per salvarne altre due nel mare in tempesta (vedi articolo).
La gente di Grassina, dove viveva il giovane, e di Strada in Chianti, dove abitano i genitori di Fabio, mamma Luciana e babbo Nedo, si è stretta intorno a familiari e amici del giovane per far sentire la vicinanza in questo terribile momento.
Al termine della cerimonia funebre, officiata da don Umberto, il presidente del consiglio comunale di Bagno a Ripoli, Francesco Conti, ha letto un messaggio del sindaco Francesco Casini, impossibilitato a partecipare. Presente anche il vicesindaco di Greve in Chianti, Giulio Saturnini.
La figura di Fabio, la sua generosità d’animo, le tante esperienze vissute insieme, sono state ricordate dai suoi amici, con la voce rotta dall’emozione. Quindi il lungo abbracco con i genitori del giovane mentre la chiesa esplodeva in un lungo, commosso, applauso che si è ripetuto al momento dell’uscita dalla chiesa della bara.
La salma di Fabio Sequi è stata tumulata nel Cimitero monumentale della Misericordia dell’Antella.
Questo il messaggio integrale inviato dal sindaco Casini:
Purtroppo non posso essere fisicamente presente stamani, ma affido a questo messaggio un pensiero per Fabio e la sua famiglia, per i suoi amici, gli affetti e i colleghi, per tutti coloro che stanno soffrendo per la sua scomparsa prematura e dolorosa. Ogni persona che se ne va lascia una ferita. Ma qualcuna più di altre. È il caso di Fabio. Non lo conoscevo bene, non lo conoscevo di persona, probabilmente ci eravamo incrociati, come talvolta capita in un paese come il nostro. Eppure da domenica non riesco a smettere di pensare a lui. E come me tante persone della nostra comunità, anche chi non lo conosceva a tu per tu, come accade quando ci si trova di fronte a qualcuno che dà la vita per gli altri.
Questo ha fatto Fabio. Ha dato la sua vita per salvare quella degli altri. Un giovane uomo speciale, di soli 35 anni, che in una domenica di agosto, con il sole alto, nel suo primo giorno di ferie, in quella che doveva essere una giornata di spensieratezza insieme agli amici, se ne va in modo improvviso e inaspettato per un gesto di altruismo.
Quante volte sentiamo usare a casaccio il termine “eroe”. Ma se per eroe intendiamo qualcuno che non resta con le mani in mano davanti a chi è in difficoltà, qualcuno che non sceglie la strada dell’indifferenza – che non si limita a riprendere con un telefonino, magari – ma mette a rischio se stesso, che si tuffa in mare senza pensarci due volte per salvare qualcuno in balìa delle onde, allora sì, possiamo dirlo: Fabio è un eroe.
Quello a cui non si può dare un nome è il vuoto enorme che Fabio ha lasciato, il sapore amaro per il senso di ingiustizia che si prova per la sua perdita assurda e dolorosa. Ma Fabio ha dimostrato chi era veramente, ha dimostrato il suo cuore e il suo coraggio. La sua umanità. Chi lo conosceva, per primi i suoi genitori, i familiari e i suoi amici più cari, sapevano già chi è Fabio. Oggi lo sappiamo tutti.
Non consola, lo so. Ma sacrificarsi per gli altri come ha fatto Fabio è un motivo di orgoglio per coloro che gli sono sempre stati vicini, che condividevano il proprio percorso di vita con lui. Nessuno può riportarlo indietro. Ma possiamo impegnarci per far rivivere in noi ogni giorno il suo coraggio e il suo altruismo, ognuno nel suo piccolo, dando una mano al nostro vicino di casa, all’amico che ha bisogno di noi, a chi è in difficoltà, senza girare la testa di là, senza dimenticare che siamo essere umani. Fabio rivivrà in questi gesti. La storia di Fabio, la sua vita, il suo altruismo ci raggiungerà ovunque, domani e in futuro.
Un pensiero sincero e l’abbraccio di una comunità intera, quella di Bagno a Ripoli, alla mamma e al babbo di Fabio, ai suoi amici e ai suoi cari, ai suoi compagni di lavoro, in questo momento così doloroso ma anche di orgoglio per un figlio così, per un amico così.
Con l’impegno di vedersi, di incontrarsi tra qualche giorno, quando vorrete, quando ve la sentirete, per pensare insieme a un modo per continuare a far vivere Fabio e il suo esempio.
Ciao Fabio!