Un passo alla volta la Variante di Grassina cerca di rinascere dalle proprie ceneri. In questi giorni i tecnici della Città metropolitana (committente dell’opera) hanno terminato lo stato di consistenza, cioè l’esame delle (poche) lavorazioni avviate dalla ditta Sirem a cui nel luglio scorso fu revocato l’appalto. La valutazione dello stato di consistenza è stato accettato dall’impresa e la Città metropolitana è tornata in possesso delle aree cantiere.
Resta ora da concordare con la Sirem la quatificazione economica delle opere fatte. Un accordo che non inciderà sul contenzioso avviato dall’impresa davanti al Tribuinale. La richiesta, come è noto, è 8 milioni di euro come risarcimento danni per essere stata estromessa dai lavori.
Il fulcro del ricorso verte sul notevole numero di interferenze con i sottoservizi (acqua, elettricità, gas) che – secondo la tesi della Sirem – avrebbero dovuto essere risolte dalla Città metropolitana prima dell’avvio dei cantieri veri e propri e che sarebbero state la causa del ritardo nei lavori. Il perito nominato dal Tribunale, però, avrebbe evidenziato nella sua relazione che il numero delle interferenze è limitato, che alcune potevano essere risolte soltanto in coincidenza con i lavori della Variante e non preventivamente e il tempo necessario per sistemare le altre sarebbe stato di pochi giorni. Ma siamo solo alle prime schermaglie procedurali.
Nel frattempo la società Politecnica, che ha progettato l’opera, ha terminato la revisione del computo metrico con l’aggiornamento dei prezzi. Ora sarà fatta una valutazione economica di quanto già realizzato in base allo stato di consistenza, per poi decidere la nuova base d’asta e predisporre il relativo bando di gara. Si ipotizza che la nuova base d’asta sia superiore di circa 5 milioni a quella precedente di 19,5 milioni di euro (la Sirem si aggiudicò i lavori con un ribasso a 13,7 milioni di eruo). Per questo “ritocco” c’è da trovare la copertura finanziaria.
Le prossime tappe prevedono: predisposizione del nuovo bando, svolgimento della gara, aggiudicazione, consegna dei lavori. Realisticamente 6/8 mesi, con la prospettiva di riaprire i cantieri tra la primavera e l’estate del prossimo anno. Occorrerà anche verificare se la nuova normativa approvata dal governo, cosiddetta “sbloccacantieri”, comporterà altri adempimenti.
Nei mesi scorsi si era ipotizata la possibilità di alcuni piccoli aggiustamenti al progetto ma così non sarà. Il progetto oggetto del nuovo bando sarà identico a quello precedente. Eventuali lavori integrativi verranno eventualmente decisi in corso d’opera. Questo per evitare ulteriori elementi di contenzioso con la Sirem.
Peccato che non abbiano colto la palla al balzo per realizzare gli aggiustamenti e i lavori integrativi a quella prima parte di variante che scorrera’ sui piloni di cemento intorno al campo di calcio del Belmonte per appoggiarsi poi sull’attuale via di Belmonte che di questo bel nome non conserverà neanche un vago ricordo!
Pensateci!