Grande salone affrescato, luci soffuse, spettacolare affaccio su Firenze. Un contesto che sarebbe certamente piaciuto a Giovan Battista Giorgini per far sfilare le modelle protagioniste delle foto in banco e nero che vi sono esposte. Bagno a Ripoli capitale della moda italiana, quasi a sua insaputa.
E’ qui a Villa Schneiderf in via Vicchio e Paterno, che è stata allestita la mostra “Modus, viaggio attraverso l’arte della moda”. Esposte 24 foto degli anni Cinaquanta e Sessanta, cataloghi e pubblicazioni sulla nascita della moda in Italia e sulla ripresa del dopoguerra, di cui Giorgini fu protagonista. Protagonista speciale l’abito-scultura di Roberto Capucci dedicato dal grande stilista, proprio a Giorgini.
Il vestito di velluto blu e seta multicolore, così come lo erano le creazioni dei sarti dell’epoca, è stato esposto in numerose mostre dello stilista romano, da Lisbona, a Oslo, a Tokyo. L’abito, sistemato in un box dedicato per valorizzare il suo impatto scenico e il caleidoscopio di colori, è accompagnato dal bozzetto originale con la dedica autografa dell’autore.
La mostra, curata da Rossella Testi, dell’Associazione Nomya, è ospitata nel salotto dell’abitazione privata dell’artista Riccardo Biondi (suo il grande “Coltello” rosso appoggiato sulla facciata della Biblioteca di Ponte a Niccheri) e di sua moglie Alessandra Jane.
Ed è a Bagno a Ripoli, nella casa della figlia, Matilde Giorgini, che per venti anni (fino al 1992) è stato conservato l’archivio di Giovan Battista prima che il nipote Neri Fadigati lo facesse notificare dalla Soprintendenza e trasferire in parte all’Archivio di Stato.
Ieri pomeriggio la mostra è stata visitata da Eleonora Francois, assessora alla cultura del Comune di Bagno a Ripoli che ha dato il patrocinio all’evento.
Modus, viaggio attraverso l’arte della moda
visitabile oggi, domenica 4 dicembre, sabato 10 e domenica 11 dicembre, dalle ore 15 alle 19.
Villa Schneiderf, via Vicchio e Paterno, 15, Bagno a Ripoli.
Informazioni: 3471122682.
Giovanni Battista Giorgini (Forte dei Marmi 1898 – Firenze 1971) fin dagli anni venti del Novecento esportatore di articoli di alto artigianato in Nord America, e non solo, fu nel dopoguerra l’organizzatore delle sfilate di moda italiana tenute nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. Alla sua morte lasciò una vasta documentazione, diari, corrispondenza, inviti, programmi, fotografie, per venti anni conservata dalla figlia Matilde nella sua casa di Bagno a Ripoli, e nel 1992 portata all’attenzione del pubblico con la pubblicazione del libro La Sala Bianca, nascita della moda Italiana. Composta da decine di migliaia di carte, la raccolta è depositata presso l’Archivio di Stato di Firenze, dove costituisce uno dei fondi più consultati, sotto il nome di “Archivio G.B. Giorgini della moda italiana”.
Per gestire e valorizzare questa importante fonte sull’economia italiana del secolo scorso e la nascita del Made in Italy è stata creata un’associazione culturale senza scopo di lucro, l’Archivio Giorgini, basata a Bagno a Ripoli. Nel 2001 per celebrare il cinquantesimo anniversario della prima sfilata di moda, organizzata da Giorgini nella sua casa fiorentina il 12 febbraio 1951, fu allestita una mostra nella sede della Fondazione CR Firenze, in via Bufalini. In quell’occasione l’Archivio chiese a Roberto Capucci di creare uno dei suoi abiti-scultura che potesse diventare il simbolo della moda italiana, oltre che un omaggio a chi la tenne a battesimo.