I 50mila euro di finanziamento da parte del Comune di Bagno a Ripoli per la sperimentazione scolastica alla media Granacci (vedi articolo) ha sollevato la “gelosia” della dirigente della media Redi. Cambiano i dirigenti scolastici ma non lo spigoloso rapporto tra l’Istituto comprensivo Caponnetto e l’Amministrazione comunale. La preside della Redi, Maria Luisa Rainaldi, ha scritto al sindaco Casini una lunga lettera, alla quale si attende una “solerte risposta”, dove si chiede un’analoga attenzione alla propria scuola. “Qualcuno malignamente insinua che lo scopo di questa Amministrazione sarebbe quello di dirottare le iscrizioni verso la Granacci, – va giù dura la preside – in modo da risolvere a monte la carenza strutturale della Redi. Mi è risultato difficile smentirlo dopo il clamore suscitato dalla sperimentazione in avvio al Granacci”. E aggiunge: “Ci tengo infatti a smentire tutti coloro che sottilmente, in questi miei primi mesi qui alla Caponnetto, hanno inteso far riferimento a un eventuale particolare occhio di riguardo che l’Amministrazione avrebbe da sempre per la scuola di Bagno a Ripoli capoluogo, come dite da queste parti. Non voglio credere che l’utenza di Grassina e Antella sia considerata meno importante”.
La lettera inviata , oltre che al sindaco, anche al Consiglio di Istituto e al Comitato dei genitori dell’Istituto comprensivo Caponnetto, fa un’analisi molto puntigliosa delle necessità della scuola per le quali chiede un intervento finanziario di 50mila euro come quelli concessi per la Granacci allo scopo di acquistare “materiale fondamentale per l’innovazione in campo didattico” e “migliorare la già alta qualità dell’offerta formativa delle scuole dell’Istituto Caponnetto”.
Ecco il testo integrale della lettera:
Egregio Signor Sindaco,
le porgo innanzitutto i migliori auguri per un buon 2018, ma sapendo che è molto impegnato, vengo subito al punto.
Ho letto con soddisfazione su svariate testate e quotidiani , della nuova sperimentazione che la scuola secondaria Granacci avvierà dal prossimo anno scolastico e del contributo che l’ammistrazione da lei guidata, ha generosamente elargito. Come Dirigente Scolastica, non posso che esserne piacevolmente colpita, in quanto questo gesto va a confermare l’attenzione nei confronti delle politiche educative e dell’edilizia scolastica che la sua gestione ha mostrato di avere.
In tutte le occasioni, non molte per la verità, in cui ci siamo incontrati, ha sempre sottolineato quanto abbiate investito nell’edilizia scolastica, e in particolare qui all’Istituto Caponnetto, nei primi quattro mesi ho visto realizzati la nuova palestra della Redi, il nuovo giardino della Cocchi, e la prossima e già in cantiere riqualificazione dei giardini della scuola Michelet.
Interventi importanti di manutenzione! Tuttavia, come del resto in fondo avviene in tante altre realtà scolastiche, spesso su altre questioni e problematiche, inerenti strettamente la didattica o l’innovazione, quando ho avviato delle istanze ho avvertito delle resistenze e mi è stato fatto capire che non c’ erano fondi stanziati. Pertanto, dovendo mettere a punto, tra le altre cose, gli obiettivi del Piano nazionale scuola digitale (leggi avvio del registro elettronico e altre misure di innovazione didattica e digitale), ci stavamo attivando con le nostre forze, vedi ad esempio i punti della coop o l’allestimento di mercatini.
Quale sommo stupore invece apprendere che per la scuola Granacci si sono trovati 50.000 euro per arredi e allestimenti di laboratori! Non so se la cifra in questione sia frutto di fondi finanziari all’uopo vincolati, se così non fosse mi sono detta che forse non stata brava a chiedere.
Considerando che l’Istituto Caponnetto ha una popolazione scolastica nettamente superiore all’ I.C. “T. Mattei” non vedo l’ora di sapere quanto la sua amministrazione abbia stanziato per noi! (parlo ovviamente di arredi e innovazione e non di interventi di manutenzione edilizia) Nel frattempo approfitto della presente per chiedere all’Amministrazione Comunale 50 mila euro di finanziamenti per l’acquisto di materiale fondamentale per l’innovazione in campo didattico al fine di migliorare la già alta qualità dell’offerta formativa delle scuole dell’Istituto Caponnetto.
Dal prossimo anno scolastico le classi terze, quarte e quinte primarie delle scuole Michelet e Marconi necessitano di 12 Lim (Lavagne interattive) per una didattica innovativa; una sezione della scuola Redi avvierà una sperimentazione classe 2.0 e avrà bisogno di 75 tablet, nonché di almeno 25 banchi modulari per creare una classe- laboratorio che favorisca una didattica innovativa; ultimo, ma non ultimo, 26 nuovi Pc per l’aula di informatica della scuola secondaria di primo grado F. Redi in sostituzione di quelli in dotazione che non permettono lo svolgimento sereno e tranquillo delle prove Invalsi (requisito d’accesso all’Esame di Stato) che da questo anno scolastico saranno informatizzate e necessitano di strumenti efficienti. Per non tacere del fatto che per l’avvio del registro elettronico abbiamo bisogno di interventi urgenti inerenti la qualità della connettività alla Redi.
Negli ultimi anni l’attenzione e i riflettori per l’Istituto Caponnetto hanno riguardato soprattutto la struttura della Redi che indubbiamente, dato l’elevato numero di iscritti, necessiterebbe di spazi più ampi e funzionali. Puntare l’attenzione su una tematica che richiede investimenti e ingenti risorse, potrebbe aver fatto scattare l’idea che l’urgenza fosse quella e non anche invece bisogni più immediati. Qualcuno malignamente insinua che lo scopo di questa Amministrazione sarebbe quello di dirottare le iscrizioni verso la Granacci, in modo da risolvere a monte la carenza strutturale della Redi. Mi è risultato difficile smentirlo dopo il clamore suscitato dalla sperimentazione in avvio al Granacci.
Rimango a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento e soprattutto mi aspetto una sua solerte risposta, ci tengo infatti a smentire tutti coloro che sottilmente, in questi miei primi mesi qui alla Caponnetto, hanno inteso far riferimento a un eventuale particolare occhio di riguardo che l’Amministrazione avrebbe da sempre per la scuola di Bagno a Ripoli capoluogo, come dite da queste parti. Non voglio credere che l’utenza di Grassina e Antella sia considerata meno importante.