La panchina rossa che ricorda gli omicidi di Giulia Giusti e Anna Bardaglio, monito contro tutti i femminicidi, ha lasciato la campagna di Mondeggi, dove era stata sistemata nel marzo scorso (vedi articolo), per essere installata a San Miniato al Monte, accanto alla chiesa che si affaccia su Firenze.
Il trasferimento in un luogo dove potrà essere vista come simbolo da migliaia di persone è stato voluto dal suo ideatore Mauro Bardaglio, fratello di Anna, uccisa nel 1983 a Verbania, e dal babbo di Giulia Giusti, la ragazza antellese di cui proprio oggi, 9 maggio, ricorre l’anniversario dell’omicidio avvenuto nel bosco di Fonte Santa, ad opera dell’ex fidanzato, nel 2009.
Presenti alla cerimonia le assessore Francesca Cellini, in rappresentanza del Comune di Bagno a Ripoli, Sara Funaro e Benedetta Albanese, in rappresentanza di quello di Firenze, esponenti dell’associazione “La stanza accanto” che raccoglie genitori ai quali sono morti i figli per violenza, incidente, malattia.
Alle 10 la messa celebrata da padre Bernardo nella basilica di San Miniato; alle 12 l’installazione della panchina rossa in ricordo di Giulia Giusti e Anna Bardaglio e delle 167 milioni di donne del mondo che hanno subito violenza. Intermezzo musicale a cura del duo Yrja e Franco Esposito.
“È stata una cerimonia molto coinvolgente – commenta l’assessora Cellini – Sottolineo l’importanza di mettere simboli, come la panchina rossa, sia per non dimenticare le vittime sia come monito per quanto ancora si deve lavorare ed educare su questa tematica”.