Il Consiglio comunale di Bagno a Ripoli è agli ultimi sgoccioli di attività. Il 26 maggio il voto delle elezioni amministrative lo rinnoverà completamente. Sono stati cinque anni intensi per i 16 consiglieri, alcuni all’esordio in politica. QuiAntella ha deciso di dare il voto e un giudizio ad ognuno di loro.
Prima precisazione: il voto non è alle tesi sostenute, nessun giudizio in base alla condivisione o meno degli interventi. L'”esame” è stato sul lavoro da consigliere dentro e fuori il palazzo comunale.
Seconda precisazione: non troverete insufficienze. Ognuno dei 16 consiglieri ha messo a disposizione della comunità ore e ore del proprio tempo sacrificando famiglia, hobby, tempo libero: per questo nessuno merita di essere bocciato.
Le pagelle dei 16 consiglieri (in ordine alfabetico)
Sandra Baragli (Pd) 7 – Battagliera e spontanea come è nel suo carattere, presente anche fuori l’aula del Consiglio.
Andrea Bencini (Pd) 7 – Capogruppo autorevole, interventi mai sopra le righe, anche se il confronto aspro non lo intimidisce.
Leonardo Bongi (Pd) 6,5 – Trova un suo spazio vincendo un’apparente timidezza.
Mirko Briziarelli (LeU) 6,5 – Interventi sintetici e misurati, senza inutili fronzoli.
Edoardo Ciprianetti (Pd) 7 – Cinque anni in crescita: accumula esperienza e prende fiducia in se stesso. Molto presente anche fuori dal Consiglio.
Francesco Conti (Pd) 8 – Nel ruolo di presidente del Consiglio comunale, raggiunge rapidamente autorevolezza e conoscenza dei regolamenti. Interpreta al meglio la figura di garanzia. Molto presente anche fuori dal Consiglio.
Claudio Falorni (Pd) 6,5 – Pochi interventi ma sempre calzanti.
Piero Gastaldo Brac (Pd) 6 – Forse un po’ spaesato in una realtà che talvolta frastorna.
Laura Franchini (LeU) 6 – Penalizzata dagli impegni (lavoro e maternità), non riesce a dare il contributo che, probabilmente, vorrebbe.
Eleonora Lo Iacono (Pd) 6 – Come si dice degli studenti capaci ma che non rendono abbastanza: potrebbe fare di più.
Massimo Mari (Forza Italia) 6+ – Porta sulle spalle la rappresentanza di un centrodestra inesistente fuori dal Consiglio. L’ironia e l’autoironia gli valgono il +.
Sonia Redini (Cittadinanza attiva) 8 – Protagonista assoluta fra le opposizioni. Interventi sempre documentati. Ha alle spalle uno staff che la supporta. La presenza sul territorio non manca. Limita al fisiologico (per la minoranza) le strumentalizzazioni.
Paolo Sartoni (M5S) 6,5 – Neofita della politica, si cala rapidamente nella parte. Coniuga spirito critico e buon senso con personalità.
Giulia Ulivi (Pd) 6 – Forse delusa dagli assetti di giunta, tiene alta la sua tensione politica solo nella prima parta della legislatura.
Viola Villa (Pd) 6 – Vale il giudizio dato per Lo Iacono. Anche lei resta un po’ defilata.
Pier Luigi Zanella (indipendente) 6 – Frulla tra i partiti come la pallina di un flipper. Quando c’è si fa sentire. Sul finire molla anzitempo l’impegno in Consiglio.