Una giullarata in musica con Ludovico Fededegni e il musicista Niccolò Lippi alla ricerca di racconti popolari ormai dimenticati.
Nell’ambito di “Risonanze Metropolitane”, il festival di eventi site-specific a cura di Teatro Solare, domani, giovedì 20 aprile, ore 21.00, al Crc Antella, Ludovico Fededegni, Premio Ubu 2022, con le musiche dal vivo di Niccolò Lippi, porta in scena una nuova versione dello spettacolo “La novella dell’Antella”.
Nato da un’idea di Giorgio Moretti e Ludovico Fededegni narra di un ritrovamento inatteso all’Archivio di Stato che ha permesso di recuperare una vicenda trecentesca sull’Antella, la sua pieve e i suoi abitanti. La serata è organizzata insieme alla Sezione soci Coop di Bagno a Ripoli. L’incasso sarà devoluto in beneficenza alla Fondazione Il Cuore si Scioglie (Biglietto 12 euro – 10 euro soci Unicoop Firenze. Prenotazione obbligatoria al numero 055 621207).
Ogni borgo che si rispetti, oltre ad una piazza, ha una sua novella. E poteva forse mancare quella dell’Antella? Fra la chiesa, i giardini e il teatro ecco spuntare un giullare, in compagnia di uno scrittore e di un musico, alla ricerca di racconti popolari ormai dimenticati e di tracce nascoste da palazzi e cortili. Si spingono fino ai confini di Balatro e Osteria, a suon di burle e romanze, e quando ogni speranza sembra ormai essere perduta, ecco il colpo di scena. Un ritrovamento inatteso, che riguarda un’opera famosa e immortale, riuscirà a riscattare l’Antella e i suoi abitanti?
Raccontano gli autori: “Siamo partiti tuffandoci nell’etere informatico per avvicinarci a quel che fu Antella dalla sua nascita fino ad oggi, affiancando anche qualche ricerca negli archivi. Temevamo di non cavare un ragno dal buco e invece, com’era ovvio, siamo stati sommersi dal materiale. Abbiamo proseguito le indagini fra la gente, girando per il paese a caccia di quelle storie che sopravvivono solo da bocca a orecchio, dagli aneddoti dei commercianti ai ricordi degli anziani. Ben consci dell’impossibilità di riportarvi tutte le meraviglie emerse, speriamo almeno di regalarvi un assaggio dell’identità popolare che da secoli abita Antella. Vi aspettiamo, autoctoni e forestieri“.