La Giornata della Memoria è stata celebrata nelle scuole di Bagno a Ripoli con la partecipazione di rappresentanti dell’Amministrazione comunale. La mattinata si è aperta alle 10 all’Istituto Gobetti Volta con un evento al monumento alle vittime della Shoah “Per non dimenticare”, realizzato da Giovanni Cipani, presidente della Onlus “Do not forget – Per non dimenticare”, collocato nel cortile della scuola. A fare gli onori di casa, il preside Simone Cavari, i docenti e gli studenti. Presenti il sindaco Francesco Casini, gli assessori Eleonora François e Francesco Pignotti, alcuni consiglieri comunali e rappresentanti della Commissione pace e diritti. L’iniziativa è stata accompagnata dai Musici di Montauto (Jacob Ventura al violino e Stefano Aiolli al violoncello) che hanno eseguito alcuni brani della tradizione ebraica.
Intorno alle 11, dalla scuola superiore, una lunga catena umana simbolo di unione contro l’odio e l’indifferenza, aperta dal sindaco e formata dagli studenti, si è spostata alla scuola media Granacci per l’inaugurazione di una nuova scultura, sempre ad opera di Giovanni Cipani: il monumento in bronzo, intitolato “Mai più”, raffigura la casacca a righe di un deportato attorniata dal filo spinato, che esce da un muro come simbolo di ritrovata libertà e speranza attraverso l’esercizio della Memoria. Accanto ai rappresntanti dell’Anpi, alla preside Amalia Bergamasco e agli insegnanti, gli studenti della scuola che hanno suonato e intonato canti ebraici e letto alcuni brani tratti da libri e testi dedicati alla Shoah.
Per l’occasione, il sindaco ha ricordato l’assegno di ricerca biennale dedicato ai campi di internamento toscani e in particolare a Villa La Selva. Lo scorso anno, proprio in occasione della Giornata della Memoria, il Consiglio comunale insieme all’associazione Onlus “Per non dimenticare – Do not forget” aveva lanciato l’idea di una borsa di studio a sostegno di una ricerca storiografica sulla storia di Villa La Selva e su altri luoghi usati dal regime nazi-fascista come campi di internamento e reclusione in Toscana tra il 1940 e il 1944. Adesso, quell’idea è pronta a diventare realtà.
La rete di enti coinvolti nel finanziamento dell’assegno di ricerca comprende inoltre l’Archivio di Stato di Firenze, la Fondazione Centro di documentazione, il Museo della Resistenza e Deportazione di Prato e l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea (Istoreco) nella provincia di Livorno. Obiettivo della “borsa” è quello di tracciare una mappa dei principali luoghi di tortura e di repressione del dissenso attivi sul territorio toscano negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il bando per un assegno di ricerca da 56mila euro, dedicato a giovani ricercatori “under 36” con riconosciuta esperienza nel campo, si è chiuso lo scorso 21 gennaio. Il lavoro adesso dovrà svolgersi nell’arco di due anni, con la direzione scientifica della professoressa Valeria Galimi del Dipartimento di Storia dell’Università di Firenze.
“Questa Giornata della Memoria – ha poi scritto il sindaco sui suoi canali social – l’ho iniziata insieme agli studenti delle nostre scuole, prima al Gobetti Volta e poi alla Granacci, dove abbiamo inaugurato la scultura “Mai più” realizzata da Giovani Cipani e donata dalla sua associazione “Per non dimenticare”. Siamo partiti dalle scuole perché è qui prima di tutto che dobbiamo coltivare la Memoria dei crimini dell’Olocausto. Perché il rischio non è solo dimenticare, ma pensare che certi eventi non possano più accadere. Sappiamo bene che non è così. Nessun territorio e nessuna era è immune dall’odio e dal razzismo. Purtroppo l’intolleranza è ancora presente nella nostra società e il nostro dovere è combatterla, oggi e in ogni giorno dell’anno, per fare sì che la vergogna della Shoah non accada mai più”.