La campagna di raccolta fondi “Giambologna e la Fata Morgana”, per il restauro del complesso sulla collina di Grassina, è l’iniziativa clou della XXVI edizione della mostra Artigiani e Palazzo che porterà dal 17 al 20 settembre a Firenze, al Giardino Corsini, una nuova selezione di maestri artigiani, offrendo al pubblico un percorso inedito di ricerca tra quanti sono i testimoni della grande tradizione artigiana, con un focus sulle nuove generazioni, oltre ad un originale programma di iniziative collaterali.
“In un momento in cui è in atto una tendenza a riportare in Italia le produzioni, valorizzando le specificità dei territori, il settore appare ancor di più una grande opportunità di crescita e di innovazione”, affermano Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani. “Perché se da un lato abbiamo compreso che le nostre attività saranno sempre di più legate agli strumenti informatici, dall’altra resta pur vero che il capitale del Paese si giocherà proprio sulle nostre competenze artigianali, in grado di coniugare manualità, ingegno e creatività, e di promuovere le ricchezze culturali delle nostre regioni”, concludono.
Per quattro giorni ceramisti, molatori del vetro, sbalzatori dell’argento e orafi, intagliatori, restauratori, liutai, sarti, intarsiatori di pietre dure e legno, intrecciatori della paglia, designer, e molto altro, interagiranno con i visitatori mentre sono a lavoro nei loro piccoli angoli di bottega, ricostruiti per l’occasione nelle limonaie e tra i parterre del giardino all’italiana.
“Giambologna e la Fata Morgana”, è il titolo della campagna raccolta fondio 2020. Riguarda “il curioso complesso cinquecentesco, la “Fonte della Fata Morgana”, esempio particolarissimo di architettura da giardino, a metà tra la tipologia del ninfeo e quella del grotto, che al suo interno custodiva la statua marmorea della Fata Morgana scolpita da un giovanissimo Giambologna”, spiegano gli ideatori del progetto Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani.
All’inizio l’obiettivo della raccolta fondi era quello di riprodurre artigianalmente la statua della Fata Morgana, da ricollocare nel luogo per cui era stata pensata; ma successivamente è stato deciso di restaurare l’intero complesso della “Fonte della Fata Morgana” – conosciuto anche come “Casina delle Fate” – voluto da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del Cinquecento all’interno del parco della Villa Il Riposo, sua residenza estiva immersa nel Chianti ai piedi del colle di Fattucchia.
Donata alcuni decenni fa dalla famiglia Morrocchi al Comune di Bagno a Ripoli, la “Fonte della Fata Morgana” necessita di un urgente intervento di restauro.
La realizzazione della copia della statua è stata affidata al restauratore Filippo Tattini che riprodurrà l’opera del Giambologna attraverso un lavoro complesso manuale con l’aiuto ditecnologie modernissime.
La copia, fedele alle misure originali (cm. 99 x 45 x 68), sarà realizzata utilizzando una miscela di leganti idraulici ed inerti – quali polveri e pigmenti – e sarà esposta nei giorni della Mostra nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini, prima di essere ricollocata nel luogo per cui è stata ideata.
L’edificio della “Fonte della Fata Morgana” si distingue anche per l’intonaco esterno a finti mattoni rosa, che contrasta con la bianca pietra alberese “bugnata” posta a ornamento di porte e finestre così da creare un’atmosfera fiabesca e suggestiva. Il pavimento interno è costituito da un mosaico di piccoli sassolini bianchi e neri di fiume che, sulla soglia, compongono la scritta “Fata Morgana”.
Ed a cogliere le suggestioni “cariche di echi e di bellezza, trovando qualcosa che funga da raccordo per tutti i frammenti della storia”, saranno i disegni realizzati dal giovane ed affermato artista contemporaneo Nicola Toffolini, al quale Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani si sono rivolti per produrre 10 opere: le donazioni raccolte confluiranno nella raccolta fondi.
10 disegni per il progetto “Medusa fonte” ispirati alle opere del Giambologna sottratte nei secoli all’edificio della “Fonte della Fata Morgana” ormai andate disperse: in primis il “mascherone” di Medusa – originariamente collocato nella nicchia esterna dalla quale i viandanti potevano approvvigionarsi dell’acqua – ma anche il “mostaccio di gatto” da cui zampillava l’acqua, lo stemma della famiglia Medici con relativo Toson d’Oro del Granduca Cosimo I di Toscana e il sole del “trigramma” di San Bernardino da Siena.
I disegni saranno esposti nei giorni della Mostra nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini e raccolti in un catalogo con un testo introduttivo di Antonio Natali, già direttore della Galleria degli Uffizi.
“Il nostro auspicio è quello poi di poter realizzare, una “nuova” Medusa – tra quelle realizzate da Toffolini e selezionata da una apposita Giuria – per collocarla là dove era stata pensata per accogliere e rinfrescare i viandanti di questo angolo di campagna toscana”, spiegano Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani.
Infine, a sostegno della campagna di raccolta fondi “Giambologna e la Fata Morgana”, il Maestro orafo Paolo Penko – insieme ai figli Alessandro e Riccardo – realizzerà a mano, secondo le antiche tecniche della tradizione orafa fiorentina, un gioiello unico in edizione limitata che riprodurrà il bracciale a fascia scolpito sul braccio della Fata Morgana il cui ricavato andrà ad arricchire la raccolta fondi.
L’iniziativa “GIAMBOLOGNA E LA FATA MORGANA” è aperta a tutti e la si può sostenere con qualunque cifra.
Le donazioni potranno essere versate ATTRAVERSO:
Bonifico Bancario:
ASSOCIAZIONE GIARDINO CORSINI
c/c n. 50459100000004030 Intesa Sanpaolo Spa – Agenzia 8 / Via il Prato, Firenze
IBAN: IT09 K030 6902 9921 0000 0004 030 – SWIFT: BCITITMMXXX
Causale: GIAMBOLOGNA E LA FATA MORGANA