Si inasprisce la vertenza alla Cipriani Serramenti di Grassina. La Fillea Cgil – in una nota – denuncia “il licenziamento di un ‘reo’ di aver avuto dall’Inail una prognosi per un infortunio eccessivamente lunga, e per la quale si era rifiutato di chiedere formalmente scusa così come preteso dall’azienda. Il lavoratore già qualche giorno fa era stato allontanato dall’azienda. In conseguenza di questo e di altre decisioni aziendali (taglio degli stipendi, cancellazione della mensa, divieto di tenere l’assemblea all’interno dello stabilimento) lo scorso 11 settembre (vedi articolo) si era tenuto un presidio in solidarietà coi lavoratori davanti alla sede della Ciprinai in via di Campigliano.
“Sembra di essere nel mondo del fantastico, in una novella di Dickens, di Twain o nei miserabili di Hugo – afferma la Fillea Cgil – Invece siamo alle porte di Firenze, dove una azienda e il suo padrone disconoscono una prognosi riconosciuta ufficialmente dall’Inail e, non avendo né le prove e ancor meno il coraggio di denunciare l’istituto di assicurazione, accusano il lavoratore di aver recitato la parte, adducendo a dimostrazione un non meglio precisato racconto di un suo collega”.
“L’azienda può dire e sostenere quel che vuole – continua la nota del sindacato – Quello che ha perpetrato nei confronti del lavoratore oggi licenziato è per noi un chiaro atto discriminatorio nei confronti del lavoratore coinvolto e allo stesso tempo un atto intimidatorio nei confronti degli altri 40 colleghi. Non basterà al padrone aver elargito ai dipendenti super minimi e maggiori inquadramenti mai richiesti da nessuno, come sta facendo in questi giorni. Né gli saranno sufficienti quei pochi lavoratori oramai al suo servizio, tanto da essere diventati suo strumento di controllo. L’azienda dovrà fare i conti con la Fillea, con la legge, con gli organi ispettivi e con le regole del vivere democratico e civile. I nostri legali sono già al lavoro per impugnare il licenziamento che per noi è palesemente illegittimo”.