“La Nazione” e “Il Manifesto” al rogo. La Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli ha deciso di fare spazio sugli scaffali distruggendo le collezioni dei due quotidiani, dei quali raccoglie ogni numero dal 1971. Verranno conservate soltanto le copie dell’ultimo anno e dei tre precedenti. La distruzione della collezione del Manifesto libererà circa 40 metri di scaffalature, quella della Nazione un centinaio. “Per rispondere alle richieste degli utenti, è indispensabile programmare nuovi acquisti la cui collocazione necessita di ulteriori spazi. Nel corso del tempo, la Biblioteca ha ricevuto in dono collezioni importanti e significative (Fondo Trentanove, Gherardini, Tornatore…) che però, a tutt’oggi, non hanno potuto trovare la giusta collocazione sugli scaffali, per insufficienza di spazio”, si legge nella motivazione del provvedimento. E, come ulteriore giustificazione, si ricorda che “il compito di conservazione della produzione libraria e periodica nazionale, per diritto di stampa, è riservato alle biblioteche nazionali di Firenze e di Roma”.
Questo significa che presto i cittadini di Bagno a Ripoli perderanno la possibilità di consultare “sotto casa” le cronache passate di ciò che è avvenuto nel loro comune. Senza voler fare una distinzione di valore fra le due testate condannate al macero, è evidente che nelle pagine della Nazione vi sono quasi quotidianamente articoli su Bagno a Ripoli che il trascorrere del tempo ha trasformato da cronaca in storia. Possibile che non si possa trovare spazio per le pubblicazioni future senza distruggere quelle che raccontano il passato?