A 72 ore dall’annuncio via social del passaggio da Pd a Italia Viva del sindaco Francesco Casini, il coordinameto ripolese del partito di Renzi si fa vivo per difendere il “nuovo acquisto”.
“A chi chiede le dimissioni del sindaco, peraltro eletto direttamente dai cittadini – afferma Quintino Imbrogno, coordinatore Italia Viva Bagno a Ripoli, in una nota -, rispondiamo che questa strada non solo è contraria al mandato di investitura popolare ricevuta da questa coalizione e dai suoi elettori ma ricordiamo che porterebbe al commissariamento del Comune per molti mesi, alla sospensione di molti progetti strategici che necessitano di varianti urbanistiche, alla perdita di nuove occasioni per il territorio”.
“Il sindaco Casini – continua Imbrogno con un appello all’unità della coalizione – ha caratterizzato da sempre la sua azione di governo con una forte connotazione riformista, molto popolare, diretta e a contatto con la gente. Italia Viva sostiene convintamente l’amministrazione comunale che in questi anni si è caratterizzata per concretezza ed efficacia realizzando progetti importanti e strategici per il territorio. Italia Viva condivide totalmente non solo ciò che è stato fatto fino ad oggi ma anche ciò che è già in programma da qui alla fine della legislatura. L’adesione di Casini a Italia Viva non sposta di una virgola il programma di governo per Bagno a Ripoli, programma di una intera coalizione che si è dimostrata sempre compatta e coesa”.
“Cerchiamo tutti di ricondurre la discussione nell’ambito della politica, della coalizione di maggioranza – conclude Imbrogno – soprattutto focalizzando l’attenzione su ciò che è meglio per Bagno a Ripoli.
Si torni dunque tutti al lavoro per proseguire su una strada che non deve cambiare e che invece prevede nuove azioni a sostegno dei cittadini”.
Minacciosa di rappresagli la dichiarazione dell’eurodeputato Nicola Danti, coordinatore di Italia Viva della Toscana: “Leggo stupefacenti dichiarazioni per cui qualcuno nel Pd vorrebbe sfiduciare il sindaco Casini. Ove ciò accadesse senza alcuna motivazione amministrativa, ma solo come ripicca politica, sarebbe naturale dover prendere misure analoghe in altri territori della provincia. Se il Pd vuole rompere le alleanze e andare a votare divisi da Campi Bisenzio a Marradi, da Scandicci a Bagno a Ripoli questa è la strada giusta. Siamo sicuri che la ragione prevarrà sulle follie di qualche estremista”.