Quintino Imbrogno coordinatore Italia Viva Bagno a Ripoli: lei ha fatto appello a mantenere l’unità della coalizione, il cordinatore regionale Danti invece si è spinto a minacciare una rappresaglia nei comuni dove Iv e Pd governano insieme (vedi articolo): toni molto diversi.
“Noi tutti di Italia Viva, e mi permetto del Terzo polo di Bagno a Ripoli, sentiamo la necessità di dare continuità al lavoro di coalizione e di questa amministrazione. Per i cittadini, per chiudere il programma di mandato e i progetti avviati, fare quanto necessario per l’avanzamento del Pnrr che, grazie soprattutto al lavoro del sindaco Casini, interessa diverse decine di milioni di euro tra scuole nuove, parchi, piste ciclabili. Viceversa, se si crea un precedente di rottura del patto di coalizione non per questioni che riguardano i cittadini ma perché il sindaco ha lasciato la tessera del Pd per aderire a Italia Viva, perché dovremmo sentirci obbligati a rispettare le maggioranze con il Pd presenti sul territorio?”.
Se il Pd decidesse di sfiduciare il sindaco Casini, quale sarebbe la vostra reazione?
“Sfiduciare Casini? E perché mai? Perché il sindaco è passato ad un partito che fa parte della maggioranza? Può essere il motivo sufficiente di una sfiducia? Se così fosse saremmo davanti ad un grave atto di irresponsabilità, in un momento delicato della vita del Comune per tutti gli impegni in corso. E questo ovviamente non possiamo accettarlo, creerebbe certamente una cesura; una frattura insanabile anche per il futuro sarebbe inevitabile”.
Se lei fosse un elettore del Pd non si sentirebbe tradito da un sindaco che ha votato anche perché espressione di quel partito e all’improvviso cambia casacca?
“Io, come quasi tutti gli attuali aderenti di Italia Viva, sono stato elettore del Pd. Nel 2019 alle elezioni comunali abbiamo tutti votato Casini sindaco. Venendo con noi di Italia Viva resta sempre tra i suoi elettori. Ho sempre rispettato le scelte individuali perché gli ideali politici e le idee camminano sulle gambe delle persone. Sono piuttosto i partiti a dover fare una onesta analisi per capire il perché alcune persone che, come Francesco Casini, hanno dato tanto, si vedono costrette a cambiare casa. Se fossi nel Pd questa onesta analisi la farei”.
Anche i parlamentari eletti nei collegi uninominali hanno il consenso elettorale sul loro nome, però quando cambiano partito si parla di voltagabbana: qual è la differenza con il caso Casini?
“Il paragone non regge e soprattutto la parola voltagabbana non mi piace e mi pare arrivi direttamente dal vocabolario delle piazze dei grillini, che non ci appartiene. Il sindaco Casini ha spiegato bene nella lettera le ragioni della sua scelta e non ha certo bisogno del mio aiuto per farlo meglio”.
Annunciare un passo così importante sui social, senza essersi confrontato con colleghi di giunta e amici di partito, le pare un comportamento esemplare?
“Il comportamento di un sindaco si valuta su quanto ha fatto per la sua comunità e per il suo territorio, e credo che nessuno possa dire che Casini non sia stato esemplare in questi anni. Anzi, sono proprio le scelte del sindaco ad avere reso Bagno a Ripoli un modello di buona amministrazione. Le modalità di comunicazione di una scelta personale, viceversa, ci interessano fino a un certo punto. Da quanto ho sempre visto, al di là del metodo di questa comunicazione, Casini ai suoi colleghi di giunta ci tiene”.
Se non vi sarà la sfiducia, ritiene che dopo uno strappo così lacerante la collaborazione tra il sindaco, assessori e gruppo consiliare del Pd possa proseguire come “se niente fosse” per l’anno e mezzo che ci separa dalle elezioni?
“Questo consiglio e questa giunta comunale, così come il sindaco, sono l’espressione di un’indicazione ben precisa degli elettori. A quel programma elettorale di mandato riformista e alle sfide che ancora ci aspettano in questo anno e mezzo occorre continuare a guardare. Su questi obiettivi mi auguro che la collaborazione non venga meno e che l’interesse del nostro territorio non sia sacrificato per le dinamiche di partito”.
In vista delle prossime elezioni, lei vede il Pd come un alleato o come un concorrente?
“A noi interessano il merito delle questioni e il buon governo, non le alleanze a tavolino. Quando il Partito democratico è riformista e per lo sviluppo del territorio, come lo è stato a Bagno a Ripoli in questi anni, è nostro interlocutore ed alleato. Se il Pd vorrà proseguire su questa strada ci troverà al suo fianco con lealtà anche fra un anno e mezzo”.
I tre consiglieri della lista Cittadini di Bagno a Ripoli seguiranno il sindaco Casini in Italia Viva?
“Al momento non so dire quali siano le loro intenzioni. Sicuramente saremmo felici di accoglierli tra le fila del nostro partito e rafforzare così la presenza nelle istituzioni ripolesi”.