Ci sono ancora punti da chiarire nelle procedure con le quali il Comune di Bagno a Ripoli, nelle precedenti legislature, affidò alcuni incarichi all’architetto Piazza. Nei giorni scorsi è arrivata una nuova lettera dal Mef (Ministero finanze e economia): è il nuovo sviluppo della verifica amministrativo-contabile svolta in Comune nel maggio 2014, relativa al periodo 2004-2013. Ne ha dato notizia lo stesso sindaco Casini nell’ultimo Consiglio comunale.
La vicenda, particolarmente complessa, si trascina ormai da tempo. Ai 13 rilievi contestati dagli ispettori del Mef all’operato dell’Amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Luciano Bartolini, il Comune rispose con una corposa controrelazione che impegnò in un duro lavoro gli uffici amministrativi. Fu addirittura costituita una task force formata da Dario Navarrini, dirigente risorse finanziarie; Simona Nardi, responsabile personale; Angela Tavella, funzionario programmazione, innovazione e sviluppo; Andrea Focardi, dirigente lavori pubblici e urbanistica. L’”arringa” difensiva ha ottenuto un primo risultato. La missiva arrivata in questi giorni “assolve” il Comune, accogliendone le spiegazioni, per sette dei punti contestati. Si tratta di quelli relativi al salario integrativo ai dipendenti che, in caso contrario, avrebbero rischiato di dover restituire dei soldi avuti invece legittimamente.
Su altri tre punti si è arrivati ad un “patteggiamento”. In questo caso il tema sono le indennità a dirigenti e vice dirigenti, compreso l’indennità di rogito al segretario generale. Il Mef ha accolto la proposta avanzata dagli uffici del Comune dove si prevede un piano di razionalizzazione. In pratica il fondo che costituisce parte integrante dello stipendio non verrà aumentato come previsto.
Restano in ballo i tre punti relativi alle modalità di attribuzione dell’incarico per la stesura del piano strutturale del Comune e del relativo regolamento urbanistico all’architetto Luciano Piazza per un importo complessivo di 900mila euro. All’Amministrazione comunale viene contestata la modalità di attribuzione dell’incarico e il non aver svolto una regolare selezione. L’incarico all’architetto Piazza, in quel momento dirigente dell’ufficio urbanistica, venne dato nel 2004 e successivamente rinnovato, l’ultima conferma risale al 2010. Nel 2007 l’architetto Piazza si dimise da dipendente comunale continuando il rapporto con l’Amministrazione come libero professionista.
Su questi aspetti il Mef ha chiesto ulteriori chiarimenti. Se le nuove controdeduzioni del Comune non convinceranno i tecnici del ministero, la pratica passerà alla Corte dei Conti che dovrà valutare le violazioni alle procedure e, eventualmente, chiedere ai responsabili il rimborso delle somme spese dal Comune non tenendo conto delle normative vigenti.