Sul suo sito Facebook, tra le molte foto, c’è anche quella di un libro: il “Don Chisciotte” di Miguel de Cervantes. Pier Luigi Zannella è uno che non ha paura di combattere, neanche contro i mulini a vento, all’occorrenza. Prima è uscito dal Pd in polemica con le scelte di Renzi e ha aderito a Sinistra Italiana, poi ha votato contro il documento del sindaco e della giunta sul problema terre di scavo nella valle dell’Isone nell’ambito del progetto terza corsia, suscitando malumori e irritazione. Il circolo Pd dell’Antella, che lo ha presentato e sostenuto alle ultime elezioni, non l’ha presa bene. Ma Zanella non pare turbato.
Ti senti in maggioranza o all’opposizione?
Faccio parte della maggioranza, ho sempre votato tutti gli atti importanti compreso il bilancio. Questo però non significa cancellare la dialettica.
Il gruppo Pd ti consulta regolarmente come alleato di maggioranza?
Sì, i contatti ci sono. Il documento sul progetto San Donato, però, è arrivato all’ultimo momento, mi sarebbe piaciuto confrontarmi prima del Consiglio comunale ma non è stato possibile
Non sarebbe stato giusto spiegare al circolo Pd dell’Antella perché hai lasciato il partito?
Non ricordo con precisione… Magari non c’è stata proprio una riunione specifica con questo punto all’ordine del giorno, ma io credo di aver spiegato la mia decisione: deriva dall’essere in forte dissenso con il partito a livello nazionale.
A sentire i componenti del circolo sembra che queste spiegazioni tu non le abbia date. Saresti disponibile a farlo pubblicamente?
Nessun problema, non sono uno che scappa
Qualche maligno dice che più che alla tua coscienza questa decisione risponde al tuo ego. In fondo ti piace fare quello contro corrente.
I maligni li lascio dire, io rispondo ai cittadini
Non credi che gli elettori del Pd che ti hanno votato si sentano traditi?
Credo che chi ha segnato la preferenza Zanella, lo abbia fatto non per una fedeltà cieca ma riconoscendo il mio impegno e il mio operato. Sento di dover essere più fedele ai cittadini che al Pd.
Hai mai pensato a dimetterti da consigliere comunale?
No. Perché mai?
Il M5S elogia la tua libertà di coscienza. Però quando sono i loro militanti a cambiare partito gli ricordano che sono solo dei portavoce e li accusano come voltagabbana.
Loro hanno una dialettica interna che a me non piace. Firmano impegni preventivi, rispondono a regole proprie. Spero che mi abbiano appoggiato per ciò che ho fatto e non per opportunismo.
Eri l’unico del gruppo Pd a non aver appoggiato il sindaco Casini alle primarie ma il suo avversario, l’ex vicesindaco Calvelli. La vendetta si consuma fredda?
Ho sessant’anni, non ho bisogno e non cerco piccole vendette. E poi dopo le primarie abbiamo detto che eravamo tutti dalla stessa parte: per me è stato così.
Hai parato con l’assessora Francesca Cellini, come te di Sinistra italiana? Pensi che il tuo voto contrario sul documento della giunta di cui fa parte l’abbia messa in imbarazzo?
Certo che ci siamo parlati. Sta vivendo una situazione non facile. E’ un’assessore allo sviluppo economico molto capace. E allora si vuole buttare tutto all’aria per un voto negativo?
Secondo te dovrebbe dimettersi dalla giunta?
Il sindaco ha sempre sostenuto di aver nominato i suoi assessori non con il manuale Cencelli, ma per le capacità, e il valore di Francesca è riconosciuto da tutti. Se vuole penalizzarla si prenderà le proprie responsabilità.