Qual è lo scopo di questa revisione del Piano strutturale? C’è da correggere errori del passato o da innovare?
Il nuovo Piano operativo non vuole stravolgere il Piano strutturale precedente da cui nasce, ma di fatto è una variante generale che aggiorna le previsioni del 2015 che, come da legge, scadono ogni 5 anni. Formalmente, nonostante il nostro percorso sia partito nel 2017, siamo già in ritardo, e se il nostro Piano non è scaduto è solo perché la Regione ne ha posticipato i termini a causa del Covid.
Tu proclami le intenzioni green, ma il consumo di suolo su Bagno a Ripoli è aumentato e aumenterà ancora: davvero non era possibile un maggior contenimento?
Quando si parla di consumo di suolo, intanto va premesso che non possono essere attribuite a questa amministrazione i lavori per la Terza corsia o l’ampliamento dell’ospedale, così come la realizzazione di alcuni interventi scolastici che sono servizi. Certo, indubbiamente c’è l’intervento del Centro sportivo della Fiorentina. Ma nel complesso la nostra amministrazione ha tolto previsioni. Penso alla drastica riduzione prevista per Capannuccia, dove dovevano sorgere oltre 200 abitazioni, alla drastica riduzione delle previsioni per la zona di Antella. Ma anche all’aver blindato a parco naturale l’area verde tra Sorgane e la Pieve. Sono state scelte strategiche nella direzione della sostenibilità e di fatto limitazioni al consumo di suolo.
Nonostante un ridimensionamento, il piano ammette nuove costruzioni di case, per esempio all’Antella: l’andamento demografico lo giustifica?
A Bagno a Ripoli il calo demografico non è accentuato come in altre realtà. A fronte di una popolazione che resta più o meno costante, negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento dei nuclei familiari, circa un migliaio in più, che per molti motivi si sono ridotti, frammentati. Non si riduce quindi l’esigenza abitativa della popolazione. Ma ciononostante nostro obiettivo è evitare il più possibile il consumo ulteriore di suolo, privilegiando il recupero dell’esistente. La riduzione del numero delle abitazioni previste ad Antella va in questa direzione, sarà un intervento quanto più ridotto possibile e sarà accompagnato dal vincolo dell’area adiacente a parco naturale. Anche questa una scelta precisa che vorrei sottolineare e rivendicare.
Sul Parco di Ripoli si è accesa una polemica: erano previste costruzioni o no nel piano strutturale in revisione? C’è stata o meno una spinta da parte della Soprintendenza? Tu hai risposto affermativamente alla prima domanda e in modo negativo alla seconda. Confermeresti, dopo aver riletto documenti e verbali, la nettezza di queste risposte?
Sì, la confermo. Per quanto riguarda la Soprintendenza, all’incontro ero presente personalmente insieme all’architetto Gandolfo (dirigente del Comune ndr). Il Soprintendente non ha fatto – e non potrebbe fare – alcuna richiesta sull’area del nuovo Parco. Siamo stati noi come Comune a comunicare in Soprintendenza che anche aree che avevano potenzialmente previsioni diverse sarebbero state trasferite a parco. Con la Soprintendenza abbiamo soprattutto discusso del vasto aerale che va dal Padule verso Rimaggio lungo l’asse dell’Arno, che sarà totalmente vincolato a parco fluviale e agricolo. Per quanto riguarda l’area del Parco, refusi o no, sono stati gli uffici a trasmettermi la documentazione secondo cui, nel Piano strategico del 2011, erano presenti previsioni edificatorie. È cosa nota, poi, che nel 2012 vi fu un bando che individuava anche l’area di via Bocci come luogo per ospitare il nuovo Polo scolastico che avrebbe dovuto raggruppare tutte le scuole del comprensivo Mattei e una scuola privata. Non dico questo per guardare indietro e fare polemica con nessuno, tanto meno con l’amministrazione precedente di cui dal 2009 ho orgogliosamente fatto parte e che mi ha “cresciuto”. Ma semplicemente per dire che guardiamo avanti con una scelta che da ora in poi toglierà ad ogni intervento speculativo ed edificatorio una vasta area del nostro territorio, naturale, così importante bellissima, da restituire ai cittadini, a tutti i cittadini, non solo ai più ‘coraggiosi’, agli amanti della ‘foresta selvaggia’. E questa è una verità assoluta.
Ha senso pensare a nuove costruzioni, per esempio il progetto Uffizi2, anziché concentrarsi sul recupero di edifici, magari storici, inutilizzati?
Recupereremo anche gli edifici storici. Stiamo lavorando per valorizzare l’antico Spedale del Bigallo, l’Oratorio di Santa Caterina e la Fonte della Fata Morgana, ma anche per progetti di riqualificazione delle Gualchiere, insieme al Comune di Firenze, e di Mondeggi, insieme alla Città Metropolitana. Anche in questi giorni ho avuto incontri per trovare finanziamenti per questi patrimoni del nostro Comune. Ma pensiamo anche che Bagno a Ripoli debba avere spazi culturali al pari degli altri comuni, auditorium e spazi espositivi in grado di ospitare mostre e di più ampio respiro, fatti secondo standard architettonici ad alta sostenibilità e qualità, che possono portare il nome nel nostro Comune ancora più in alto.
Dato per scontate le difficoltà causa Covid, pensi di aver coinvolto a sufficienza la popolazione nella partecipazione alle scelte urbanistiche?
Nonostante quello che sostiene qualche associazione, qualcuna nata molto recentemente, che strumentalmente alimenta polemiche intorno alle scelte urbanistiche del Comune, e credo di questo se ne siano accorti tutti i cittadini, l’Amministrazione comunale ha avviato un percorso partecipativo che ha coinvolto la cittadinanza, i professionisti, le categorie, le associazioni già dal 2017. Ma dico di più, è pronto un questionario che a breve arriverà nelle case dei cittadini su temi che riguardano le scelte strategiche in fatto di mobilità. Inoltre, proprio perché questo ultimo anno di pandemia, così complesso e complicato, ha stravolto la quotidianità di tanti di noi, abbiamo deciso di avviare un nuovo momento di confronto e partecipazione della cittadinanza. Non solo con appuntamenti assembleari in cui prende parola solo l’esponente dell’associazione o del comitato vicino a qualche formazione politica. Ma coinvolgendo tutta la cittadinanza, partendo dal mondo della scuola, dai più giovani e le famiglie, ascoltando chi può partecipare ad iniziative in presenza e trovando forme adeguate per chi invece ha difficoltà a spostarsi da casa. Coinvolgeremo il mondo del sociale e del volontariato, le realtà economiche, i sindacati, i circoli e le realtà culturali. Ci affideremo a chi lo fa di mestiere e per questo abbiamo già preso contatti con Sociolab, una realtà qualificata nel settore dei modelli partecipativi, nelle prossime settimane daremo tutte le informazioni.
Ci sono scelte urbanistiche che la consultazione con i cittadini vi ha fatto modificare?
Premetto che abbiamo fatto proposte ma non abbiamo assunto ancora nessuna scelta. Perché le scelte non le prende l’Amministrazione né tantomeno il sindaco da solo ma il Consiglio comunale. Noi abbiamo fatto una manifestazione di interesse per raccogliere idee per Bagno a Ripoli; le abbiamo presentate alla cittadinanza ma non erano scelte, né previsioni, semplicemente idee. Discutendo con la cittadinanza sono state modificate tante scelte, penso all’Antella, penso a Vicchio e Rimaggio, dove dopo l’incontro coi cittadini abbiamo azzerato la previsione del glamping, penso all’azzeramento della struttura turistica nell’area di Sorgane. L’ascolto dei cittadini come si vede c’è stato e c’è quotidianamente. E con il nuovo percorso partecipativo avremo ancora dei nuovi strumenti in più.
Il Sindaco ammette che c’è stato consumo di suolo; anche se non attribuibile totalmente all’amministrazione, è pur sempre un notevole consumo di suolo e non possiamo permetterci di consumarne altro.
Non è che ogni ente ha una sua quota a disposizione.
Parlare di riduzione a Capannuccia è fuorviante; le 200 case erano previste nell’area della ex fornace dove ora si sta realizzando lo stabilimento Fendi, sono quindi previsioni non ridotte ma semplicemente modificate (ancorché in meglio) su suolo già costruito.
I nuclei familiari si saranno anche frammentati (lo si diceva anche nel 1999), ma quanti sono gli alloggi non occupati e in vendita nel nostro comune? Partiamo da questo dato, invece di parlare di nuove costruzioni, sia pur ridotte!
Il bando per il nuovo polo scolastico tramontò per altre ragioni, non certo per contenere il consumo di suolo.
Ricordo al Sindaco che il documento che prende posizione sui nuovi strumenti urbanistici è firmato da ben sei associazioni, quasi tutte strutturate e presenti da anni nel nostro territorio.
E’ quindi molto strumentale ricondurre tutto ad una sola associazione nata di recente, accusata in modo ingiustificato ed offensivo di fomentare polemiche sol perché osa formulare proposte alternative, peraltro confrontandosi in modo civile con l’amministrazione.
La smania assembleare è tutta del nostro Sindaco, che è andato spesso in giro per il nostro territorio a fare assemblee; che in queste abbia preso la parola “solo l’esponente dell’associazione o del comitato vicino a qualche formazione politica” è ovviamente errato perché tanti sono stati gli interventi dei cittadini pro o a favore.
Ma, evidentemente, certe persone per il Sindaco non sono cittadini come tutti gli altri…
Dice infine il Sindaco che le scelte devono essere prese dal Consiglio Comunale; certo, come nel caso del Centro Sportivo della Fiorentina, quando il Consiglio Comunale si è pronunciato dopo che la Fiorentina, su iniziativa del Sindaco, ha comprato i terreni o come nel caso dell’avvio del procedimento di revisione degli strumenti urbanistici, approvato in fetta e furia due giorni dopo Natale, dopo essere stato inviato ai consiglieri pochi giorni prima.
Non si capisce come mai improvvisamente si voglia far conoscere il Piano Operativo ai cittadini, strumento urbanistico dove si concretizzano le scelte in modo puntuale indicando luoghi esatti e dimensioni precise, quando ancora i consiglieri, nemmeno quelli della competente commissione lo sanno. Eppure i consiglieri dovrebbero essere i primi a conoscere gli atti dell’amministrazione per la quale sono stati eletti. Poi sicuramente la partecipazione della cittadinanza ha la sua importanza, anzi la si darebbe dovita coinvolgere prima, molto prima quando fu fatto l’avviso pubblico nella estate del 2017. Purtroppo furono invitati a atel avviso solo i proprietari immobiliari, quello che avevano intetessi specifici sul territorio. Adesso non so quanto si vogliano rivedere certe scelte, nel caso in cui i cittadini non le condividessero. Speriamo ci sia questa volontà di accogliere eventuali proposte alternative, sarebbe un modo per rimediare alla mancata partecipazione nei tempi opportuni.