Prorogata fino a mercoledì 16 gennaio l’ordinanza antismog emessa dal Comune di Firenze e dai Comuni dell’agglomerato urbano (insieme al capoluogo i Comuni di Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Signa e Scandicci) che prevede il blocco dei mezzi più inquinanti e una serie di misure di limitazione del traffico a tutela della salute dei cittadini.
Il nuovo bollettino Arpat ha comunicato che si sono verificate nell’area le condizioni per l’attribuzione del valore 2 all’Indice di Criticità per la Qualità dell’aria: sono stati rilevati 6 superamenti del valore limite per la media giornaliera del Pm 10 (polveri sottili) negli ultimi 7 giorni e per 1 giorni non sono previste condizioni meteo favorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Questa situazione impone di emettere l’ordinanza di blocco dei mezzi più inquinanti che prescrive anche il divieto, in ambito domestico, di accensione di caminetti, stufe, termocamini o termostufe alimentati a legna, qualora non rappresentino il principale sistema di riscaldamento. E ancora la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento individuali, a cura del proprietario, condominiali a cura dell’amministratore di condominio o del terzo responsabile dell’impianto termico (tutti gli impianti potranno rimanere in funzione al massimo per otto ore giornaliere).
Previsto anche il divieto di circolazione dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 nei centri abitati. Le limitazioni sono valide per le seguenti categorie di veicoli: motocicli a 2 tempi Euro 1; autovetture a benzina Euro 1 e a diesel Euro 2 ed Euro 3, veicoli diesel Euro 1 ed Euro 2 per il trasporto merci.
I provvedimenti dureranno cinque giorni e non si interromperanno se il meteo migliorerà.
L’inutilità dell’ordinanza appare evidente: dopo cinque giorni di applicazione (i divieti sono scattati lunedì scorso) la situazione non è cambiata. D’altronde come poteva essere altrimenti. Il numero dei mezzi fermati è esiguo e, soprattutto, i cotrolli molto blandi per non dire inesistenti (il buon senso prevale). Ancora più complicato verificare il rispetto delle disposizioni per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento. Chi controlla il numero delle ore in cui le caldaie restano accese? Classico provvedimento per tacitare, a norma di legge, le coscienze senza alcun reale beneficio per l’ambiente.
Del tutto inutile come prevedibile. Sembra un’ordinanza del dio mercato per punire chi non ha consumato abbastanza. Ho 80 anni ed esco poco, la mia auto è del ’96 ma ha solo 64000 Km: perciò sarò punita proprio perché ho inquinato troppo poco in tutti questi anni, non come tutti gli altri fedeli del consumismo.