C’è chi ci vede un intreccio di strade, chi una fiamma che arde, chi i rami di un olivo protesi verso il cielo. Un fatto è certo: “Incontro”, la scultura di Pablo Atchugarry che da oggi dà il benvenuto a chi entra a Bagno a Ripoli provenendo da Nord, non lascia indifferenti. L’opera d’arte troneggia in mezzo alla rotonda spartitraffico di Quarto, recentemente riorganizzata dalla Città metropolitana, proprietaria della strada, e dal Comune di Bagno a Ripoli, a cui la scultura è stata donata dal gallerista Roberto Casamonti.
Stamani è stata inaugurata alla presenza dello stesso Atchugarry, di Casamonti, del sindaco Francesco Casini, della vicesindaca Ilaria Belli, dell’assessora alla cultura Annalisa Massari, del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, del consigliere della Città metropolitana (nonché sindaco di Campi) con delega alla cultura Emiliano Fossi. Alla festa hanno partecipato anche gli studenti di due classi della scuola media Granacci. “È un momento importante nella storia di Bagno a Ripoli – ha detto il sindaco Casini -. Uno svincolo un tempo problematico diventato qualche mese fa una rotatoria moderna e sicura, grazie al lavoro della Città Metropolitana, ora riceve un dono che è un valore aggiunto di grande spessore artistico e culturale. Il gesto generoso di Casamonti è mecenatismo non banale”. Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale (è titolare della galleria Tornabuoni Arte), cittadino di Bagno a Ripoli da sempre, è nato a Ponte a Ema, ha deciso di acquistare e donare la scultura al Comune: “È un omaggio per Bagno a Ripoli, dove sono nato e dove ho vissuto tutta la mia vita e a cui sono molto legato. Questa è una bella giornata. A Firenze non c’è un piazzale con una scultura così bella. Passo di qui quattro vole al giorno e non volevo che in mezzo alla rotonda ci finisse l’opera di un artista qualsiasi”.
Il nome – Fino a pochi giorni fa la scultura non aveva un nome. Ma durante un sopralluogo alla rotonda fatto da Pablo Atchugarry, un vigile ha spiegato all’artista che la collina sullo sfondo si chiama, appunto, l’Incontro. E l’artista ha deciso di trasferire il nome anche alla sua opera.
L’artista – Pablo Atchugarry, 62 anni, un omone imponente dai modi garbati, è un artista uruguaiano che vive tra il suo Paese e l’Italia (ha la doppia cittadinanza). In Uruguay ha un suo museo a Punta del Este e gode di fama internazionale con opere presenti nelle più grandi collezioni di tutto il mondo. “Incontro”, prima di arrivare a Bagno a Ripoli, è stata esposta alcuni mesi a Ginevra sul lungo lago.
Intervista a Pablo Atchugarry
Perché il nome “Incontro”?
Oltre ad aver saputo che la collina qui sopra si chiama così, la mia opera rappresenta l’incontro tra l’uomo e la natura, l’incontro tra culture diverse.
E’ vero che l’ha ritoccata appositamente per questa installazione?
Dopo aver visto il luogo ho capito che doveva occupare più volume, essere più alta. Così l’ho portata da sette metri a otto metri e settanta.
Perché ha scelto l’acciaio inossidabile come materiale?
Perché riflette la bellezza della natura circostante. L’opera diventa quasi invisibile, mimetica. Invita a guardare il panorama che riflette.
Una rotonda in mezzo al traffico le sembra un luogo idoneo per la sua opera?
Certo, è un’opera che si vede a 360 gradi, non ha un davanti o un dietro. Per questo non c’è un posto migliore di una rotonda.
Cosa ha fatto al braccio sinistro che ha appeso al collo?
Mi sono dovuto operare al tendine della spalla. Si può dire che sia un malanno professionale. Sto tutto il giorno con in mano martello, scalpello, flessibile: queste sono le conseguenze…
Vuole dire qualcosa alla comunità di Bagno a Ripoli?
E’ un posto bellissimo che non conoscevo. Ringrazio per aver accettato di ricevere la mia opera. Da oggi una parte del mio cuore è qui, a Bagno a Ripoli.