La decisione è stata presa: la chiesa di San Lorenzo a Montisoni, sulla collina da cui si domina tutta la vallata di Firenze, è in vendita: l’annuncio ufficiale a settembre. L’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, proprietario dell’immobile, ha già dato incarico alla società Rina Prime, specializzata in servizi immobiliari, di redarre una stima di quanto potrebbero valere chiesa (che nel frattempo è stata sconsacrata) e pertinenze.
“Abbiamo provato a trovare qualche comunità disposta a trasferirsi a Montisoni – spiega Enrico Viviano, presidente dell’Istituto per il sostentamento del clero – ma nessuna è interessata. Ecco perché l’unica possibilità e vendere Montisoni, che altrimenti sarebbe condannata all’abbandono e al degrado. Noi non abbiamo le risorse per un restauro. Venderemo a chi si impegnerà a valorizzare il complesso”.
Montisoni, la cui completa ricostruzione risale al 1335, in passato è stata casa vacanze per le parrocchie (dipende da quella di Antella), quando queste avevano più mezzi ed erano più operative, è stata anche sede di una comunità di recupero legata a don Gelmini.
Nel settembre del 2013, durante i lavori nella chiesa, come ricorda lo storico locale Silvano Guerrini, fu messo in luce l’affresco di un crocifisso, attribuito alla scuola di Cimabue, che, probabilmente, è citato da Boccaccio in una novella del Decamerone (vedi articolo).