“Siamo adesso in una fase di stallo: la revisione in corso da parte della Città Metropolitana sta di fatto prolungando l’attesa e gli interrogativi sul destino della fattoria”: la denuncia arriva dalla comunità di Mondeggi bene comune, che da otto anni “presidia” (questo il termine che loro adottano) alcune coloniche e buona parte dei terreni della tenuta di Mondeggi, in una lunga lettera aperta al sindaco metropolitano Dario Nardella e al Pd.
Nei mesi scorsi, dopo la decisione della Città Metropolitana di inserire il recupero di Mondeggi fra i progetti da finanziare con i fondi del Pnrr (una cinquantina di milioni di euro), vi sono stati confronti tra gli occupanti delle coloniche e i tecnici della Città Metropolitana (proprietaria dei beni). Un lavoro coordinato dai dipartimenti di Architettura e Scienze dell’Economia dell’Università di Firenze.
“Nonostante ruoli e percorsi differenti – dichiara Mondeggi benen comune nella lettera -, le convergenze con i progettisti sono state molteplici: entrambi abbiamo intuito ed evidenziato le potenzialità della tenuta in termini di aggregazione sociale e produzione agro-ecologica di cibo sano, di formazione orizzontale, accoglienza di soggetti vulnerabili e di sviluppo di rapporti gestionali e produttivi differenti e innovativi, incentrati sull’utilizzo collettivo del bene. Il risultato di tale lavoro, durato un paio di mesi, ha preso forma in un documento che avrebbe dovuto vincolare rigidamente il futuro di Mondeggi alle linee guida appena toccate, una base solida sulla quale impalcare ilprocesso di co-progettazione dal basso”.
Ora Mondeggi bene comune si interroga sul prolungarsi del lavoro di revisione del documento da parte della Città Metropolitana, e per questo parla di “stallo”.
“A fronte di alcune convergenze – si afferma ancora nella lettera -, resta evidente una distanza tra la posizione di Mondeggi Bene Comune e quella dell’ente metropolitano: se da una parte la spinta mira al riconoscimento del ‘bene comune Mondeggi’, implementando e regolarizzando quello che è l’agire attuale, dall’altro l’impressione è che la dimensione economica resti preponderante. Il fatto che la Mondeggi del futuro debba camminare con le proprie gambe, e non tornare ad essere l’attività in perdita che era anni or sono, è fuori discussione per tutti; subordinare però a questa esigenza ogni velleità trasformativa, annegando nell’economicismo asettico il potenziale sociale già parzialmente emerso in questi anni di lavoro, ci pare un errore miope. Un progetto che sia innovativo deve saper osare… Ci rivolgiamo allora al sindaco Nardella perché, al più presto, elabori una posizione e la esprima alla collettività”.
“Abbiamo in questi mesi dato la nostra massima disponibilità al dialogo in ogni sede e su ogni argomento – conclude Mondeggi bene comune, con una velata minaccia di interrompere la collaborazione -; non siamo però disposti a scendere passivamente a patti su quelli che sono i principi che ci animano e che hanno permesso alla fattoria di rifiorire in questi otto anni. Abbiamo difeso Mondeggi perché fosse veramente di tutti, e non ci fermeremo certo adesso”.