Il duello legale tra il sindaco di Bagno a Ripoli, Casini, e quello di Firenze, Nardella, si risolve a favore del primo. David che batte Golia. In ballo c’erano quasi 200mila euro di Imu arretrata reclamata dal Comune di Bagno a Ripoli nei confronti del Comune di Firenze che si rifiutava di pagare. Dopo un lungo contenzioso tra gli uffici tecnici delle due amministrazioni, la Commissione tributaria ha sancito che le ragioni di Bagno a Ripoli per esigere il credito sono valide e Firenze dovrà saldare il dovuto.
A ratificare la “sconfitta” sarà lo stesso consiglio comunale di Firenze che, nella seduta convocata per martedì 27 giugno, dovrà votare la delibera dell’assessora Benedetta Albanese all’ordine del giorno su: “Contenzioso tributario con Comune di Bagno a Ripoli. Imposta municipale propria (Imu) annualità 2014-2015-2016-2017 – Proposta riconoscimento debito fuori bilancio”.
La vicenda riguarda alcuni immobili in via Giusiani, nel comune di Bagno a Ripoli, che sono di proprietà del Comune di Firenze, ma sono gestiti dai servizi sociali ripolesi.
Tra le due amministrazioni è sorto un contrasto su chi dovesse pagare l’Imu. La Commissione tributaria ha deciso che, secondo la normativa, il Comune di Firenze, come proprietario degli immobili, non poteva sottrarsi al pagamento dell’imposta.
“Adesso che è stata dimostrata la correttezza della posizione del Comune di Bagno a Ripoli ed il contenzioso tra uffici è risolto – commenta il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini -, lavoriamo e contiamo di trovare rapidamente un accordo col Comune di Firenze per il passaggio di proprietà degli immobili al Comune di Bagno a Ripoli e mettere così la parola fine alla questione, disporre di spazi da destinare al sociale e per la cittadinanza. C’è già una, speriamo proficua, interlocuzione politica in corso tra le due amministrazioni e anche con la Regione. Il passaggio degli immobili al nostro Comune ci permetterebbe inoltre di poter portare avanti percorsi di manutenzione straordinaria, per un utilizzo completo e al meglio degli alloggi a fini sociali”.