La professoressa Maria Luisa Rainaldi, preside della scuola media Redi e diigente scolastica dell’Istituto comprensivo Caponnetto, ha scritto a QuiAntella.it una lettera-testimonianza dopo aver fatto il vaccino contro il Covid19. Ecco il testo:
Da più di una settimana è partita la campagna vaccinale per i docenti. Si è cominciato con la fascia di età fino a 55 anni, con il vaccino Astrazeneca.
In prima battuta tra noi del personale scolastico ci abbiamo scherzato sopra, io per prima ovviamente. Sicuramente mi ha fatto piacere scoprire che per le autorità governative, anche se solo di poco, non sono rientrata nella fascia “anziana”, solo che lì per lì sembrava che come premio di consolazione ci avessero “rifilato” il vaccino di serie B, a Napoli si definirebbe “pezzotto”. Per la fascia anziana invece si paventa la somministrazione dell’altro vaccino, quello Pfizer per capirci.
Tuttavia mi sono documentata, anche attraverso amici medici, il vaccino Astrazeneca dopo la seconda somministrazione ha un’efficacia all’81%, contro il 90 -91% degli altri, e in ogni caso, anche in caso di contagio, evita il rischio dei sintomi più gravi e la conseguente ospedalizzazione. Pertanto è sbagliato secondo me, considerarlo un vaccino di serie B.
Appena venuti a conoscenza della possibilità di prenotarsi, tanti docenti, me inclusa, ne hanno approfittato. La procedura è abbastanza semplice e fluida, basta andare sul portale dedicato predisposto dalla Regione Toscana e in tempo reale ti arriva il codice della prenotazione, il link per scaricare il consenso informato, il resto della documentazione (scheda anamnesica ecc.), più le informazioni relative al giorno e all’ora della somministrazione.
Personalmente mi sono recata al Mandela Forum, e devo dire che l’organizzazione è stata impeccabile.
Solo che già dai primi giorni successivi alla vaccinazione, più della metà dei docenti si sono assentati per i postumi della prima somministrazione, tanto da aver avuto difficoltà nell’organizzare la loro sostituzione. Da quanto ne so, lo stesso è avvenuto in tanti altri istituti.
Molti, me compresa ahime, già dalle ore immediatamente successive alla somministrazione, hanno accusato sintomi simili a quelli di una forte influenza: febbre, spossatezza, ecc.
Per fortuna non accade a tutti ma, a quanto ho appurato, a una buona metà. Diciamo che non è stata propriamente una passeggiata. Qualcuno tra i docenti si è intimorito. Anche io per la verità, dopo una prima perplessità, ho consultato il mio medico e altri, che mi hanno tranquillizzata. Qualche docente invece continua a essere perplesso/a, tanto da rinviare e/o ritardare la prenotazione.
Nonostante i sintomi che ho accusato, non ho avuto dubbi sull’opportunità della vaccinazione. Mentre accusavo i malesseri, ho pensato a coloro che invece nei mesi passati si sono ammalati per davvero e gravemente e quindi mi sono detta che quanto stavo avvertendo era il minimo sindacale ai fini dell’arresto del contagio. I malesseri si sono risolti nel giro di due giorni.
Penso che vaccinarsi sia un dovere verso se stessi e soprattutto verso gli altri.
Un’ultima considerazione. La chiave per uscire da questa pandemia arriva dalla ricerca: vaccini, farmaci innovativi, ecc.. In poche parole dalla conoscenza. Quale luogo migliore se non la scuola per trasmettere il valore della cultura e della conoscenza?
Mi auguro che chi ci governa possa realizzare con atti concreti, quanto importante sia investire nella scuola.
Maria Luisa Rainaldi
dirigente scolastica Istituto comprensivo Caponnetto