Cellulare rovente tra telefonate e messaggi whatsapp. Saluti, sorrisi e “santini” da distribuire senza parsimonia. Un’agenda in cui gli impegni si incastrano e alla fine si sovrappongono. Francesco Casini, candidato di Italia Viva al consiglio comunale di Firenze, impegnato nel rush finale della sua campagna elettorale, qualche minuto per l’ultima intervista da sindaco di Bagno a Ripoli a QuiAntella è riuscito a trovarlo.
Sindaco, in questi cinque anni di governo, c’è una situazione in cui ti sei incazzato particolarmente?
“E’ successo spesso. Ne ricordo una in Città Metropolitana quando ammetto di essere andato sopra le righe. Fu durante una riunione sulla Variante di Grassina. Rischiai davvero di rovesciare i tavoli nei confronti di alcuni funzionari che tergiversavano sul progetto; era il 2017, anchora non ero consigliere metropolitano. Però andare sopra le righe servì per far ripartire il progetto. Poi, con un po’ di mestiere, ho recuperato anche il rapporto coi funzionari”.
La cosa più buffa che ti è capitata?
“Partecipare al film di Alessandro Sarti, “Quel gran genio del mio amico”, su Leonardo da Vinci, con Sergio Forconi come protagonista. Ho messo i panni di un mercante rinascimentale dentro una bettola di malaffare. Quella di fare l’attore m’era mancata”.
La cosa più commovente?
“La lettera della mamma di un ragazzo disabile che mi ringraziava per un progetto del Comune che aveva dato al figlio più opportunità e più indipendenza. Altra cosa emozionante fu la sfilata di Pitti Uomo nel nuovo stabilimento Fendi a Capannuccia. In un posto che era stato oggetto di degrado e occupazioni, vedere sfilare Silvia Venturini Fendi alla testa dei nuovi assunti, mi ha fatto pensare: guarda dall’idea di un pomeriggio cosa è venuto fuori! Mi ha dato il senso del ruolo decisionale che ha un sindaco”.
Hai fatto il conto di quanti nastri hai tagliato?
“Tanti, ma meno di quanto avrei voluto. Dal nuovo pronto soccorso dell’ospedale, ai parchi urbani, alle nuove scuole. Tanti e importanti come non succedeva da molti anni. Però ne avrei voluti tagliare di più: gran parte dei progetti avviati in questo mandato, andranno a concretizzarsi nei prossimi anni”.
C’è qualcuno a cui devi delle scuse?
“No, a parte la mia segretaria (Laura Quinti ndr) e l’addetta stampa (Valentina Buti ndr) – dice ridendo sotto lo sguardo delle due chiamate in causa -. Magari alla mia famiglia, che ho trascurato un po’, così come qualche amico”.
E’ dura la vita per la famiglia del sindaco?
“Devo dire che siamo in un luogo dove c’è rispetto per le istituzioni. Ho sentito l’affetto della gente, non è scontato. Anche in questi giorni incontro cittadini che mi ringraziano per il lavoro fatto. E’ capitato che qualche volta mio padre e mia madre abbiano fatto da ‘intemediari’ nel raccogliere le proteste, ma sempre fatte con rispetto”.
Un consiglio al tuo successore…
“Né consigli, né raccomandazioni. Spero prosegua il lavoro fatto, che ha portato crescita, innovazione, e fatto di Bagno a Ripoli un luogo sempre più bello. Auguro ai nuovi amministratori di svolgere il loro compito con grande amore per la comunità e il territorio”.
Da cittadino di Bagno a Ripoli, come sarai tra qualche giorno, hai una richiesta al nuovo sindaco?
“Sarò un gran rompiscatole. La prima richiesta è la pedonalizzazione di piazza Peruzzi: c’è già un progetto”.
E da cittadino di Bagno a Ripoli per chi voterai alle Comunali?
“Convintamente la lista Bagno a Ripoli al Centro, che ha giovani bravi e persone di esperienza. Uomini e donne preparati. Punto su di loro e su Pignotti come sindaco: da assessore ha dimostrato di saper cogliere lo spirito positivo di questi dieci anni di governo, di saper stare fra la gente e dare risposte. Le preferenze non le dico”.
Il voto alle Europee?
“Voterò la lista Stati Uniti d’Europa Europa: preferenze a Renzi e Rosa Maria Di Giorgi, per la terza devo decidere”.