Fornire assistenza personalizzata alle persone con gravi cerebrolesioni acquisite e alle loro famiglie. E’ il progetto pilota Indica, promosso dalla cooperativa Nomos, che ha sede a Grassina, insieme all’associazione Atracto-Associazione Traumi Cranici Toscani, sostenuto dalla Fondazione CR Firenze, e realizzato nella Città Metropolitana di Firenze, nel Valdarno e a Grosseto.
I risultati del progetto pilota, iniziato l’anno scorso, sono stati presentati oggi nel corso del convegno “L’applicazione del metodo Atelier”: dalle demenze alle gravi cerebrolesioni acquisite”, che si è tenuto all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze a Firenze, alla presenza, tra gli altri, di Serena Spinelli, assessora alle Politiche Sociali Regione Toscana, Sara Funaro, assessora Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze, Sara Minozzi, assessora sociale Comune di Grosseto, Gaia Guidotti, vicepresidente Nomos, Ivana Cannoni, presidente Atracto, Maria Oliva Scaramuzzi, vice presidente di Fondazione CR Firenze.
“Il progetto Indica ha fatto emergere un bisogno del territorio: l’assistenza, nella fase del post emergenza, dopo le dimissioni, a chi ha subito gravi cerebrolesioni” commenta Gaia Guidotti. “Il progetto prende spunto dal metodo usato per gli Atelier Alzheimer: uno o due incontri a settimana per tre ore, in cui le persone trovano uno spazio protetto e stimolante, socializzano, fanno varie attività seguendo piani personalizzati e in base ai loro desideri, come visite ai musei o arte terapia. L’accesso è libero, previa analisi di un neuropsicologo. I benefici sono molteplici: a livello fisico, a livello psicologico e anche emozionale. Anche le famiglie hanno bisogno di supporto e indicazioni e in questo luogo possono trovarli”.
“Ringraziamo la cooperativa Nomos per l’impegno nei confronti di persone che hanno subito traumi gravi e delle loro famiglie – dichiara l’assessore a Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro -. Attraverso il metodo innovativo degli Atelier, che noi come Comune di Firenze conosciamo e apprezziamo molto, le persone con gravi cerebrolesioni e i loro familiari hanno trovato un sostegno concreto per una migliore qualità della loro vita. Gli Atelier sono una sperimentazione sulla quale stiamo investendo anche in altri ambiti e che sta producendo risultati positivi”.
“Quelli presentati sono gli esiti di un progetto pilota interessante, che applicando un modello rivelatosi efficace definisce in maniera innovativa spazi di riabilitazione, di reinserimento e socializzazione – commenta Serena Spinelli, assessora alle Politiche sociali della Regione Toscana -. Questo va nella direzione di migliorare la capacità di presa in cura delle persone con disabilità acquisita e la loro qualità della vita, oltre che di una maggiore formazione degli operatori e di un prezioso orientamento e supporto per familiari e caregiver. Grazie, quindi, a Nomos e a tutti i soggetti coinvolti che lo hanno reso possibile, aprendo anche a nuove prospettive”.
’Riteniamo molto importante questo progetto – dichiara la vice presidente di Fondazione CR Firenze Maria Oliva Scaramuzzi – perché rientra tra gli ambiti a cui la Fondazione guarda con maggiore attenzione e impegno. L’inclusione sociale, lo sviluppo delle autonomie e delle abilità personali, la valorizzazione delle capacità di persone con disabilità sono infatti temi che seguiamo fin dalla nostra costituzione e ogni anno, attraverso un bando specifico, destiniamo risorse significative alle associazioni che operano in questo settore e a cui va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine’’.