Chiamato in causa dalle parole del sindaco Casini in consiglio comunale (vedi articolo), il professor Francesco Ferrini (una delle massime autorità mondiali in campo arboreo) boccia senza mezzi termini le potature di questi giorni decise dal Comune.
“Non ho detto che è sbagliatissimo, ma ho detto che è sbagliato – scrive il professor Ferrini a QuiAntella -. Togliendo parte della chioma in un periodo di temperature molto elevate con il forte irraggiamento solare attuale, si espongono rami e tronco alle scottature solari con la formazione di aree necrotiche. Il leccio è una specie molto resiliente, ma l’intervento, qualora fosse stato necessario, doveva essere fatto a fine-agosto, inizio settembre”.
“Qualora fosse stato necessario…. “. Oltre ad aver tagliato rami importanti in un momento non opportuno, non c’era neanche lo stato di necessità per doverlo fare. Veramente da fuori di testa. E la responsabilità non solo è dell’Assessore e del Sindaco, ma anche della ditta appaltatrice, che se davvero avesse avuto competenza avrebbe dovuto rifiutarsi di fare tale scempio. Ma ovviamente lo stato di necessità riguarda altri piani di intendere…. e la correttezza è di altri tempi.
Rifarsi delle esperienze altrui non si ricade nelle simili atti di prepotenza ed oltraggio alla natura.. il’ex sindaco di Piancastagnaio fermò subito simili potature a raso ai lecci nel Viale Gramsci.