C’è un grande prato verde
dove nascono speranze
che si chiamano ragazzi
quello è il grande prato della… Michelet
O meglio lo era, perché di verde ce n’è rimasto poco. Attualmente il prato è più tendente al colore sabbia del deserto che a quello di wimbledon. Il caldo di queste settimane ci ha sicuramente messo del suo, in aggiunta all’usura di centinaia di piedini che vi hanno scorrazzato sopra di ricreazione in ricreazione. Tuttavia, se si considera che il nuovo giradino della scuola elementare Michelet di Antella è stato inaugurato solo nel novembre dello scorso anno, qualche dubbio sulla qualità dell’erba nasce.
A questo si aggiunge la condizione critica in cui versano le betulle. C’è sicuramente una mancanza di innafiamento, sia delle piante che del prato – assicura un giardiniere esperto – mentre le siepi di alloro sono infestate dall’alianto.
“Certo se si mettono le betulle a Firenze, come si può pretendere che non ardano vive alla prima vampata di calore – commenta il professor Francesco Ferrini, ordinario di arboricoltura e presidente della Scuola agraria dell’Università di Firenze, uno dei massimi esperti mondiali del settore – Io ce l’ho con chi le ha fatte piantare e non ha pensato che occorreva essere lì con l’acqua tutti i giorni”.
La gallery mostra com’è il giardino della Michelet oggi e com’era solo qualche mese fa.