Il “caso Casini” scuote il Pd ripolese (e non solo) come un’onda sismica che va dal vertice alla base e viceversa. Il passaggio del sindaco dai democratici a Italia Viva di Matteo Renzi (vedi articolo) potrebbe avere conseguenze anche sull’amministrazione comunale.
La posizione del partito è espressa dal segretario comunale, Edoardo Ciprianetti.
Ciprianetti come avete deciso di reagire al passaggio del sindaco Casini da Pd a Italia Viva?
Il Pd ha dimostrato in queste ore grandissima compattezza di fronte a una decisione improvvisa e inattesa, che il sindaco ha fatto in totale solitudine e che tradisce la fiducia che il Pd ha sempre avuto in lui. Basta girare per strada o consultare i social per percepire il sentimento di tantissimi elettori: c’è rabbia, delusione e amarezza per una decisione che, a maggior ragione per il modo con cui è stata comunicata, viene vissuta da molti quasi come un tradimento rispetto a tutto il sostegno che Casini ha sempre avuto dalla nostra comunità e a tutto il suo percorso amministrativo per cui il Pd è stato sempre determinante. I cittadini non comprendono scelte che antepongono interessi personali a quelli della comunità.
Il gruppo Pd in consiglio comunale è pronto a sfiduciarlo?
Di fronte a una scelta unilaterale come quella fatta dal sindaco non escludo niente, ogni scenario è possibile.
Avete annunciato una verifica di maggioranza, in cosa consiste?
Il Partito Democratico è consapevole che ci sono da chiudere tante partite amministrative importantissime per il nostro territorio che vanno a vantaggio dei cittadini: dalla gestione delle risorse del Pnrr, il nuovo asilo nido e infanzia di Belmonte, la realizzazione del parco urbano, la nuova scuola Redi o la casa per il dopo di noi passando per il bilancio e la definizione dei nuovi strumenti urbanistici. Ma lo scenario è cambiato all’improvviso e non per nostra volontà. Abbiamo convocato un’assemblea degli iscritti che si terrà nei prossimi giorni. A differenza del sindaco, che ha scelto da solo, noi prenderemo ogni decisione insieme a loro per il bene di Bagno a Ripoli.
Italia Viva resta un alleato o questo evento traumatico cambia il rapporto?
Italia Viva da un anno, per scelta unitaria nel Pd, fa parte della maggioranza e abbiamo riconosciuto il suo ruolo anche se non ha rappresentanti in Consiglio comunale. E’ evidente che l’oggetto delle nostre discussioni riguarderà ora anche il rapporto con Italia Viva.
Si ipotizza che i tre consiglieri comunali della lista civica Cittadini di Bagno a Ripoli possano passare a Italia Viva per costituire il gruppo in Comune. Qual è il rapporto con loro?
Il rapporto è da sempre ottimo, c’è stima e amicizia. Sulle loro eventuali scelte non metto bocca.
Davvero il sindaco Casini non aveva preannunciato a nessuno tra consiglieri e assessori la sua decisione?
No e questo è forse il dispiacere più grande perché, al netto delle scelte personali, in una realtà come Bagno a Ripoli la politica è fatta anche, o forse soprattutto, di rapporti umani. Dopo aver condiviso anni e anni di percorso politico, sia nei momenti belli che in quelli difficili, ci saremmo aspettati almeno una telefonata. Invece niente, né a me, né agli assessori, né al capogruppo, né ai consiglieri, nemmeno a chi gli è da sempre stato più vicino. Lo abbiamo appreso dai social.
Quando sabato sera vi siete incontrati dopo la comunicazione del passaggio a Italia Viva, ci sono stati toni accesi?
E’ normale che ci siano toni accesi quando accadono fatti di questo tipo. A Bagno a Ripoli abbiamo sempre vissuto la politica come passione genuina e siamo sempre stati abituati a dirci le cose in faccia, non a parlarci via Facebook.
Personalmente ritieni che il sindaco dovrebbe dimettersi?
Deciderà lui secondo la sua coscienza. Così come ha scelto, da solo, di uscire dal Pd. Immagino abbia letto le reazioni di tantissimi cittadini di Bagno a Ripoli che gli chiedono di fare un passo indietro. E’ a loro che dovrà rispondere.
Il PD è un’insieme di troppe correnti, si va da dall’ estrema sinistra agli elettori di centro moderati ed anche cattolici. Forse Casini non si riconosceva più in questo partito ed ha fatto la sua scelta personale. Ascoltando varie persone in giro posso dire che piaceva anche a chi di sinistra non era, anzi, tutt’altro. Sarebbe bene che per coerenza finisse il mandato. Personalmente non mi è piaciuta l’operazione del viola park, ma per altre cose è risultato davvero un ottimo sindaco, vicino alla gente.