Il primo patrocinio concesso ai “nemici” politici. Il neosindaco Francesco Pignotti aveva annunciato, un attimo dopo l’elezione, che lo sarebbe stato di tutti i cittadini e non solo di quelli che l’hanno votato e in uno dei suoi primi atti ha mantenuto fede all’impegno.
Il primo “patrocinio” del Comune di Bagno a Ripoli firmato dal sindaco Francesco Pignotti è stato dato all’iniziativa “Il suono della valle”, che si terrà tra il pomeriggio e la sera di oggi a Rimezzano. Si tratta dell’ennesima manifestazione contraria al progetto di ampliamento della Scuola Americana, che avverrà nel suggestivo scenario della valle di Rimezzano illuminata dal plenilunio e inondata dalla musica.
Gli organizzatori dell’iniziativa, i cittadini del Gruppo Santa Caterina a Rimezzano, nel corso della campagna elettorale appena conclusa, hanno rivolto critiche durissime (personalmente condivisibili) al progetto di ampliamento della Scuola Americana avallato dall’Amministrazione comunale e biasimato (anche qui ritengo a ragione) il candidato sindaco Pignotti per aver disertato un paio di confronti sul tema, con i candidati delle altre forze politiche.
Quindi tanto di cappello al sindaco che non ha battuto ciglio, concedendo la “benedizione” del Comune ad una iniziativa che lo mette sul banco degli accusati.
Piuttosto mi chiedo come mai gli organizzatori volessero questa “benedizione”. Davvero tenevano al patrocinio di un Comune che durante la campagna elettorale è stato dipinto come amministrato da cementificatori e “da liberare dalla prepotenza della cattiva politica”?
Oppure la coerenza è stata seppellita sotto l’opportunità di avere una riduzione del 50% della tassa di affissione delle locandine (e a richiesta la stampa di un certo numero gratuitamente) per chi ottiene il patrocinio del Comune? Salvo non far comparire questo dettaglio, di cui si è approfittato ma forse ci si vergogna, nel comunicato inviato ieri a stampa e cittadini.
Una visione bizzarra della realtà.
Certo in buonafede e non di parte come potrebbe sembrare.
Le realtà che organizzano eventi aperti alla cittadinanza tutta è prassi consolidata che richieda il patrocinio della comunità tecnicamente del Comune, casa di tutti.
Chiedere il patrocinio non è un atto di fede ad un cittadino o una accettazione in bianco di qualsiasi cosa avvenga, per es, in un piano strutturale.
Perché quindi non chiederlo e casomai perché non concederlo?
La visione diversa di un atto, o più atti, rientra belle prerogative che i cittadini possono o avere. Se non l’avessero sarebbero sudditi.
Capisco quindi è ripeto la buona fede ma la realtà è altra
Forse dovemmo abituarci al confronto aperto e leale
Non hai risposto alla domanda dell’articolo: perché chiedere il patrocinio ad un ente di cui non si ha stima? Perché tenere la cosa riservata? Sarei curioso di conoscere i motivi.
Ps: Le visioni sono sempre di parte, la mia, la tua, non esistono “visioni” asettiche.
Per me non c’è domanda a cui vale la pena rispondere. Perché non la poni agli organizzatori invece di fare delle illazioni? È tanto più semplice…
Mistifichi ancora.
Tu avessi avuto la pazienza di leggere e la capacità di capirem avresti notato la risposta.
Te la riformulo.
È prassi, quando qualcuno fa manifestazioni pubbliche, chiedere il patrocinio del Comune, inteso come comunità non come regnante.
Quella che chiami “stima” maliziosamente è stima che c’è per la comunità intera dei cittadini, non genuflessione a qualsiasi scelta singola, specie se nefasta.
Sai, io vado a chiedere, come chiunque, la carta di identità dentro al mio palazzo comunale e me la firma chi di dovere, se non gli sono simpatico che fa? Il sindaco me la nefasta?
Poi l’accenno sui soldi è lecito ma sgranato. Molti pensano che, per es, far fare l’assessor@ a qualch@ scappat@ di casa sia un modo per dargli un buono stipendio e garantirsi fedeltà, ma per fortuna nessuno lo scrive
Mi meraviglia che uno che è stato consigliere comunale ignori la differenza tra il “rilacio” obbligatorio della carte d’identità da parte del Comune, rispetto alla “concessione” discrezionale per statuto del patrocinio. E se lo si chiede e lo si ottiene come mai non lo si comunica? Caro Pierluigi, ogni tanto ammettere che anche la propria parte politica ha commesso un errore fa bene alla salute.
Nessuno ha chiesto la “benedizione” al sindaco.
Uno che dice aver fatto il giornalista, dovrebbe conoscere la differenza tra “patrocinio” e “benedizione”
Io capisco che quando uno fa queste figure se ne esce male ma sconsiglierei di mettere una toppa peggiore del buco
Siccome non hai argomenti per rispondere, come tuo solito, attacchi la pesona. Ma è un giochino logoro e scontato.
Caro Matteini, non credo proprio che, per pochi euro, gli organizzatori abbiano voluto approfittare dei benefici che dà il Patrocinio. Perché prima non l’hanno fatto per le loro tante iniziative? Non sarà invece per mettere alla prova il nuovo “Sindaco di tutti” e la sua posizione politica? Concedere un motivo più ragionato politicamente invece di uno molto grossolano, credo, avrebbe fatto onore anche a lei.
Saluti
Unica motivazione per non concedere il patrocinio poteva essere disturbo alla quete della specie animale,
Se è come dice lei, il sindaco ha superato la prova a pieni voti, giusto?
Mah! Se concedere il Patricinio ad una associazione con cui si ha dei contrasti, significasse dimostrare di essere il Sindaco tutti, si ridurrebbe a ben poco quel ruolo istituzionale. Vero, poi, come lei dice che le visioni sugli avvenimenti possono essere diverse da una persona all’altra, ma il suo articolo conclude dando un’intetpretazione dei fatti senza avere un riscontro sulla loro veridicità. Non è dare una visione, ma fare delle illazioni senza fondamento.