Il “parco che verrà”, tra Sorgane e Bagno a Ripoli, inizia a prendere forma. La brughiera inestricabile, trasformata in discarica nel corso degli anni, lascia spazio al ripristino dei sentieri storici, delle sorgenti, alla cura degli alberi e del verde, al tracciato del camminamento in legno leggermente sopraelevato, per non interferire con flora e fauna, che lo attraverserà.
Una passeggiata-sopraluogo al cantiere, dopo un inizio tribolato a causa di continui atti vandalici alla recinzione (interrotti dopo la denuncia ai carabinieri), è stato fatto stamani dal sindaco Francesco Casini, dall’architetto del Comune Stefano Buonavoglia in qualità di responsabile dell’intervento, con gli architetti Giovanni Fantappiè e Roberto Pagnano di FPA Architettura, progettisti e incaricati della direzione dei lavori, e Luigi Genovese della ditta esecutrice dei lavori, la Air Control di Monte Compatri, Roma.
La passeggiata, partendo da via Bocci, in prossimità dei due olivi piantati in autunno dai bambini delle scuole ripolesi per dare simbolicamente il via ai lavori (vedi articolo), si è inoltrata lungo i futuri camminamenti del parco pubblico e nella vicina collina di Sorgane.
La fine dei lavori, prevista per l’autunno, coinciderà con la realizzazione di un polmone verde che dalla frazione di Sorgane si estenderà fino ai giardini “Nano Campeggi” ai Ponti, per oltre 11 ettari complessivi di verde senza interruzione.
L’investimento del Comune ammonta a circa 3 milioni di euro di cui 1,3 di risorse comunali, mentre la quota rimanente è in arrivo da fondi Pnrr per la rigenerazione urbana.
Il sindaco Casini ha spiegato che questa area verde, fino a poco tempo fa di differenti proprietà private, grazie a questo progetto “sarà tutelata per sempre da interessi edificatori” e diventerà un grande parco pubblico aperto e accessibile a tutti i cittadini. “Un’operazione di sostenibilità – ha detto -, ma anche di decoro e sicurezza, perché l’area finora è stata utilizzata come discarica a cielo aperto ed è stata teatro di episodi di marginalità e di spaccio. A testimoniarlo, numerosi rifiuti di ogni genere – elettrodomestici, materassi, persino un casottino in legno in mezzo alla boscaglia e molto altro – che saranno recuperati durante le operazioni di pulizia del bosco”.
Previsto il restauro del patrimonio verde esistente, decine di specie arboree autoctone di grande pregio come olmi, aceri campestri, cipressi e querce. Così come la valorizzazione delle numerose sorgenti che caratterizzano la collina di Sorgane e dei sentieri già presenti.
Saranno creati spazi per l’attività fisica e la didattica all’aria aperta oltre al sistema dei percorsi per la mobilità dolce. Il parco sarà dotato di un nuovo percorso in legno di circa 700 metri leggermente sopraelevato che ne permetterà l’attraversamento con una linea sinuosa, ospitando nelle sue anse un’area giochi, un punto ristoro e uno spazio biblioteca con di postazioni per la lettura. Il parco sarà illuminato ed è stato predisposto per l’installazione di telecamere di videosorveglianza.
Il parco confina a Ovest con il centro abitato di Sorgane, a Est con il campo sportivo dei Ponti, a Nord con la pista ciclabile e a Sud con la collina di Ritortoli. Sarà accessibile da Sorgane, dove verrà realizzata un’area di sosta, da via Roma e dal parcheggio del giardino dei Ponti.
Ho fatto studi di architettura e so quel che dico. Il sudiciume si poteva levare anche prima, bastava un poco di volontà. Conosco quei boschi come le mie tasche. Con quei percorsi diritti ed asettici vedo davvero la morte di quei luoghi. Complimenti per la devastazione, come ho visto le immagini ho avuto un colpo al cuore. Un dispiacere tremendo. Centinaia di alberi abbattuti.