C’era una volta il Marchese di Antella… Potrebbe essere l’inizio di una fiaba e invece è la realtà, perchè il marchese di Antella c’è ancora: si chiama Alvaro Sanchez Garcia de Viedma e vive a Madrid. Stamani, però, è arrivato all’Antella e ha fatto visita alla scuola elementare Michelet. L’appuntamento era stato fissato nelle scorse settimane. Ad accogliere il “nobile antellese”, la vicepreside della scuola Redi, professoressa Silvia Zuffanelli, la responsabile della Michelet, maestra Anna Maria Ermini, tutte le insegnanti, le custodi e gli alunni della scuola.
Alvaro Sanchez, in elegante completo blu, accompagnato dalla bella moglie, marchesa Cristina, alle 10.30 in punto, come annunciato, si è presentato al cancello della Michelet con in braccio un fascio di fiori e un piccolo dono che ha consegnato alla professoressa Zuffanelli. Poi è stato fatto accomodare nel piccolo anfiteatro della scuola dove ha assistito incuriosito e divertito all’esibizione musicale dei ragazzi, che hanno cantato e ballato in suo onore, diretti dalla professoressa di musica della Redi, Nadia Zaghini. A fare da interprete, la maestra Teresa Martinez, di origini spagnole.
Il titolo di “marchese di Antella”, Alvaro Sanchez lo ha ereditato qualche anno fa alla morte del padre. L’onorificenza risale al 1649, quando l’italiano Niccolò Pallavicino dette il suo aiuto all’allora Re di Spagna Filippo IV nella Guerra dei trent’anni contro la Francia, ricevendo in cambio il titolo di “marchese di Antella”. Perché proprio dell’Antella? “Me lo sono sempre chiesto anche io. E’ però certo che si tratta di un titolo di origine italiana che è arrivato alla mia famiglia, da non confondere con quello di ‘barone di Antella’ legato alla cittadina spagnola vicino a Valencia”, è la risposta di Alvaro Sanchez, che nella vita di tutti i giorni è a capo di Integrasys, impresa di famiglia specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di monitoraggio dello spettro satellitare, con sede a Madrid. Sul retro del suo biglietto da visita è riprodotto un dipinto, realizzato da Rubens, che raffigura Nicolas Pallavicino.
All’Antella era già venuto otto anni fa, quando ancora il titolo nobiliare non era passato sulle sue spalle, e in quell’occasione aveva visitato la pieve in piazza Peruzzi e il cimitero monumentale. Le frequentazioni in Italia, invece, sono state più numerose e per alcuni anni ha vissuto a Milano. In questa settimana di vacanze pasquali, che con la moglie ha deciso di trascorrere nuovamente nel nostro Paese (visiterà anche Genova, dove sono sepolti gli avi italiani, e Pisa) ha deciso di tornare all’Antella, esprimendo il desiderio di visitare la scuola e incontrare bambini e insegnanti. “L’Antella mi piace molto”, dice in perfetto italiano.
Al termine dello spettacolo musicale, prima di una visita all’Oratorio di S.Caterina a Ponte a Ema, il marchese, piacevolmente sorpreso, è stato attorniato dai bambini festanti, al pari di una rock star. Stette di mano e selfie a volontà (anche con qualche maestra) come ricordo di una mattinata memorabile. C’era una volta il Marchese di Antella… e c’ero anch’io, è la fiaba che, un giorno, gli alunni della Michelet potrannno raccontare agli amici.