Appuntamento clou venerdì 24 gennaio, ore 17.30, alla Biblioteca comunale di Ponte a Niccheri (via di Belmonte 38): a presentare il suo ultimo libro “Elogio dell’ignoranza e dell’errore” il magistrato-scrittore-opinionista Gianrico Carofiglio; modera l’incontro Gabriele Ametrano, direttore del progetto “La città dei lettori”. L’iniziativa è organizzata dall’Ufficio cultura del Comune di Bagno a Ripoli.
Per l’occasione la sala di lettura della biblioteca sarà chiusa al pubblico per permettere la preparazione degli spazi e lo svolgimento dell’incontro. L’accesso per seguire l’incontro con Carofiglio sarà consentito dalle ore 14.
Il libro
Biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così.
Prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Gianrico Carofiglio ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto.
Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità.
Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è fallire. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa. In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Così come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura.