Sulla disparità di quota da versare al Comune per i centri estivi tra bambini disabili e non, denunciata da una mamma su QuiAntella (vedi articolo), prende posizione il M5S di Bagno a Ripoli.
“Il sindaco ha rappresentato la difficoltà del Comune di sostenere questi costi, non potendo evitare che sulle famiglie facesse carico il 15% della somma necessaria per il sostegno, ed ha promesso di attivarsi per azzerarlo per l’anno prossimo – afferma il M5S in una nota -. Sta di fatto che la cifra pagata dalla famiglia, anche se corrisponde ad una piccola percentuale del costo complessivo, è pur sempre importante. Vorremmo ricordare al sindaco che l’educatore di sostegno non è un qualsiasi servizio aggiuntivo accessorio, ma una necessità affinché il bambino disabile possa partecipare al centro estivo e lo stesso centro estivo è un momento educativo importante, oltre che un servizio necessario per i genitori, e i bambini disabili devono accedervi in condizioni di parità rispetto agli altri e non essere gravati da costi maggiori”.
“L’art. 3 della Costituzione, al secondo comma, pone alla Repubblica il compito di ‘rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana’ – continua la nota del M5S -. Per questa ragione, è uno scandalo che non si siano trovate le risorse per coprire per intero il costo dell’educatore di sostegno per i bambini disabili; i soldi ci sono, ma spesso vengono spesi male. Terremo quindi alta l’attenzione sul tema e controlleremo che effettivamente tali risorse vengano trovate per far sì che l’anno prossimo venga rimossa l’ennesima barriera verso la disabilità”.