Il tema di un nuovo “stadio” per il Grassina torna d’attualità. Da tempo le frange più passionali del tifo rossoverde premono affinché la squadra lasci il campo Pazzagli di Ponte a Niccheri, sede della Belmonte, per tornare a esultare sotto le tribune dell’impianto della Casa del popolo. La proprietà del Grassina, attualmente primo nel suo girone di Eccellenza con la prospettiva di essere promosso in serie D, ha un progetto di ristrutturazione ma l’Amministrazione comunale non vede con favore l’operazione. Recentemente il Comune ha ottenuto un finanziamento dal Coni di 445mila euro con i quali potenziare l’impianto comunale, dotandolo di un secondo campo di gioco regolare, con manto in sintetico, e nuovi spogliatoi.
Una soluzione che non convince le Brigate rossoverdi che ieri sono “scese in campo” diffondendo un comunicato molto esplicito: dal titolo “Il Grassina deve giocare a Grassina”. Gli ultras rossoverdi ricordano che il campo di Ponte a Niccheri è stato assegnato dal Comune alla Belmonte ed il Grassina, per giocare le partite casalinghe, deve pagare un oneroso affitto.
“Oltre a questo – incalza il comunicato firmato dalle Brigate rossoverdi – l’Asd Grassina non può avere un proprio settore giovanile ed un proprio spazio dove programmare l’attività sportiva. Il paradosso è che il Belmonte era nato alcuni anni fa da un accordo tra le società sportive del Grassina e dell’Antella per realizzare un settore giovanile in comune da cui poi queste due società avrebbero potuto attingere. Poi per varie vicissitudini il Belmonte ha preso un altra strada e si è trasformato in una società indipendente con settore giovanile e prima squadra (che attualmente milita in seconda categoria). Alla fine dei giochi il Grassina si è ritrovato senza una propria casa. Il progetto presentato dall’attuale società rossoverde prevede la ristrutturazione del campo della Casa del popolo in modo da renderlo regolamentare per poter giocare anche eventualmente il campionato di serie D. Noi crediamo che questo progetto vada approvato il prima possibile, in modo da far tornare il Grassina nella propria casa e ridare lustro e vivacità a tutta la zona dei giardini della Casa del popolo”.