Il “faro” che dall’Impruneta, oltre a illuminare l’orologio della basilica in piazza Buondelmonti, colpisce la collina di Picille, tra Antella e Grassina, e in particolare il piccolo borgo di Calcinaia (vedi articolo), pare una sfida alla crisi energetica.
Mentre da Bolzano ad Agrigento si studiano i modi per ridurre i consumi di elettricità, l’Impruneta può permettersi un super fascio di luce che deborda dal proprio scopo andando ad inquinare l’orizzonte di alcune zone di Bagno a Ripoli.
Alcuni cittadini, interessati dal curioso fenomeno, si sono rivolti nuovamente al sindaco Francesco Casini con una lettera: “Stupisce constatare – scrivono – che nemmeno i rincari dell‘energia elettrica hanno indotto a dissuadere il Comune dell‘Impruneta a eliminare o quantomeno ad attenuare l’illuminazione puntata sull’orologio della chiesa e su tutta la vallata verso la collina di Picille-Antella che stasera (sabato 8 ottobre ndr) abbiamo constatato essere iniziata alle ore 19.30 senza soluzione di continuità. Oltre al disagio per l’inquinamento luminoso che ci ha accompagnato per tutta l’estate, adesso si unisce lo stupore per lo spreco di energia elettrica di cui tutti sappiamo e sopportiamo i costi. Le allego la foto scattata stasera sperando che una sua interlocuzione con il Comune dell’Impruneta possa far riflettere l’amministrazione pubblica sullo spreco che sta consentendo”.
In realtà sono ben due i fasci. Uno che illumina l orologio e ultimamente un secondo che illumina la torre…
Oltre a deprecare lo spreco di energia elettrica evidenziato nell’articolo (a Torino abbuiano la Mole Antonelliana, a Parigi la Torre Eiffel e nessuno si scandalizza) vorrei sottolineare il fatto che in materia di inquinamento luminoso in Toscana vige la L.R. 39/2005. Invece di scrivere a un sindaco chiedendo di scrivere a un altro sindaco sarebbe il caso di verificare se la normativa è rispettata ed eventualmente procedere di conseguenza.