La ricetta per recuperare il patrimonio agricolo e storico di Mondeggi (villa, coloniche, terreni) al momento non esiste. Questo è l’unico dato certo emerso dalla riunione della commissione consiliare urbanistica del Comune di Bagno a Ripoli che ieri pomeriggio ha fatto il punto della situazione.
Ad illustrare stato dei fatti e indendimenti futuri il sindaco Francesco Casini e la consigliera della Città Metropolitana, con delega al patrimonio, Monica Marini (sindaca di Pontassieve).
Gli obiettivi a cui si punta sono: il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico e amientale di Mondeggi; la vocazione agricola; evitare la frammentazione; la cessazione della situazione di illegalità che si protrae da sette anni con l’occupazione abusiva da parte di Mondeggi bene comune; il coinvolgimento di associazioni o anche privati perché la Città Metropolitana non ha risorse sufficienti né possibilità di gestire tutti i beni.
Il primo passo è il tentativo di aprire un dialogo con gli occpanti. Gli si riconosce di aver contribuito a limitare il degrado di Mondeggi, ma gli si imputano comportamenti illegali (occupazione abusiva, commercio fuori dalle norme, mancato pagamento delle tasse, sfruttamento delle risorse idriche, non rispetto di norme igieniche e sul lavoro) che le isttuzioni on possono tollerare.
Il prossimo bando di vendita di Mondeggi, che Marini non vede come ineluttabile, sarà però preceduto da un bando per l’assegnazione della colonica Cuculia (la meglio conservata e l’unica non tutelata dalla Soprintendenza), insieme a 15 ettari di terreno, ad un progetto di aricoltura sociale, magari rivolto ai giovani. Il bando è da costruire – ha speigato Marini – lo vogliamo fare con il contributo di tutti. Una strizzata d’occhio alla comunità di Mondeggi bene comune? Possibile, dato che un loro rappresentante ha seguito la seduta della commissione.
E’ stato specificato che per presentare un progetto al bando occorre che i mondeggini costituisconano una associazione regolare in grado di dialogare con la Città Metropolitana, tuttavia è stato precisato che non è una condizione vincolante che le coloniche occpate siano iberate preventivamente.
E’ evidente che un progetto di agricoltura sociale non è proponibile per gestire l’intero patrimonio di Mondeggi, circa 170 ettari, ha specificato il sindaco Casini sempre più convinto della necessità di coinvolgere nell’operazione un soggetto privato. “E’ importante recuperare Mondeggi – ha detto Casini – insieme ad una situazione di rispetto delle norme. Anche la legalità è un bene comune”.