Diffondere il più possibile la conoscenza del numero “rosa” 1522, il canale telefonico gratuito e attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale, dedicato all’ascolto e alla tutela delle donne vittime di violenza. E a tale scopo, dotare tutti gli uffici comunali a partire dal municipio e dalla biblioteca, le scuole, i presidi sanitari e le sedi delle associazioni, di dispenser facilmente riconoscibili contenenti materiale informativo sul numero antiviolenza a cui tutti possono accedere.
È quanto prevede la mozione presentata dalla lista civica “Cittadini di Bagno a Ripoli”, approvata all’unanimità (hanno votato a favore, oltre ai consiglieri di Cittadini per bagno a Ripoli, Pd, Lega e Cittadinanza attiva) durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, per supportare con uno strumento concreto la lotta alla violenza di genere.
“Un’idea – spiega il capogruppo Riccardo Forconi – nata dalla consapevolezza che anche in Toscana i fenomeni di violenza contro le donne purtroppo non accennano a diminuire. E dalla volontà di far sapere che esiste un numero come l’1522 in grado di attivare tempestivamente una rete protettiva per dare alle vittime di violenza uno strumento in più di prevenzione e difesa. Ringraziamo tutti i consiglieri che hanno accolto positivamente la nostra mozione e l’amministrazione comunale che si è già resa disponibile a installare i dispenser”.
L’obiettivo è quello di dotare gli uffici pubblici dei kit informativi sul numero antiviolenza entro la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne in programma il prossimo 25 novembre. All’iniziativa potranno partecipare anche a tutte le attività commerciali del territorio che vorranno aderire.
I dispenser e il materiale informativo (brochure e volantini) saranno messi a disposizione dalla Regione Toscana che da tempo ha rilanciato la campagna informativa a sostegno del numero antiviolenza.
Il numero 1522 risponde in tutta Italia h24, è un numero gratuito e garantisce il completo anonimato di chi lo contatta. E’ collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle strutture che si occupano della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere come i Comuni, gli ospedali, i consultori, le forze dell’ordine e la magistratura.