Un secolo di vita della sede: questo lo storico traguardo che si appresta a festeggiare il Circolo Gustavo Modena della Fonte. L’appuntamento è per domenica 24 settembre con il “pranzo del centenario”.
“Festeggiamo tutti insieme i cento anni dalla costruzione della sede sociale – si legge nel volantino che annuncia la celebrazione -. Cento anni di storia, di ricordi, di emozioni che hanno contribuito a costruire quella che indubbiamente è stata ed è la nostra seconda casa. Il nostro circolo, una parte fondamentale della nostra esperienza, un elemento così importante della nostra identità culturale e sociale, da trasformarsi nella nostra seconda grande famiglia”.
Per l’occasione il presidente Massimo Ulivi ha invitato al pranzo il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, e i presidente dei circoli di OsteriaNuova, Bagno a Ripoli, Antella, Grassina, Villamagna, Candeli, RImaggio, del Palio delle Contrade, del VIola CLub Niccolò Galli 27, gli ex presidenti del circolo, il parroco di Paterno, il presidente Arci Caccia La Fonte.
Dal 9 settembre, nei locali della sede in via Roma, è allestita una mostra di foto storiche del circolo e dei suoi frequentatori.
L’associazione nasce col nome di Società Corale e di Mutuo Soccorso “Gustavo Modena” Arco del Camicia nel febbraio 1902, grazie alla volonta di alcuni cittadini per promuovere un corpo corale con scuola di canto, la crescita culturale dei soci grazie a intrattenimenti, letture, conferenze, il mutuo soccorso materiale e morale. La scelta dell’Arco del Camicia come sede si basò sul semplice fatto che ai primi del ‘900 fosse il centro nevralgico del circondario, dove artigiani e commercianti avevano le proprie botteghe.
La spinta politica fu principalmente di matrice repubblicana: il primo presidente, Pietro Napoli, era un attivista del partito, e Gustavo Modena fu uno stretto collaboratore di Giuseppe Mazzini.
Nel 1908 la Sms appoggiò la nascita della Società Cooperativa di Consumo Arco del Camicia, con macelleria annessa, che aveva per scopo la vendita ai soci di generi di prima necessità al minor prezzo possibile,
La Società sembra non essere stata scalfita durante la presa di potere fascista, grazie al fatto che tra le sue fila si trovavano moltissimi soci reduci della Grande Guerra del calibro del capitano Guido Venturini. Inoltre l’iscrizione della Società presso il tribunale evitò le sopraffazioni che invece si fecero sentire in altre zone del comune.
Nel primo dopoguerra emersero più attività ricreative a vantaggio di tutta la popolazione locale.
Il nuovo spirito di cambiamento portò alla decisione di costruire una nuova sede più appropriata alle esigenze socio-economiche.
Nel frattempo fu ricostituita legalmente la Società. Il 10 ottobre 1923 davanti al Notaro Gino
Fiorani ed ai testimoni Alessandro Giuliani e Fosca Lai, si presentarono Guido Vannozzi, Gino,
Giovanni Fagioli, Giovanni Garuglieri, Ezio Picchi, Bruno Chiapponi, Giuseppe Fani, Vittorio
Cosi, Ottavio Papini, Gastone Baccei.
Con lo statuo rinnovato fu inaugurata la nuova sede sociale a La Fonte. In seguito arrivò il cinematografo, che venne inaugurato nel 1928. Nel 1929 il Consiglio decise di organizzare un ambuatorio/pronto soccorso.
Nel 1939 il Ministero degli Interni fece pressione per la soppressione delle Società di Mutuo Soccorso. La Sms viene indicata come circolo fascista e tenuta in gestione dai fiduciari Seracini, Ghiandelli, Migliorini e Bianchi.
Nel 1950 venne deciso l’ampliamento dello stabile e delle aree sociali. Fu acquisito il terreno circostante che portò, come primo progetto, alla costruzione in seno alla società dell’ambulatorio, inaugurato nel 1951 con la presenza di un medico generico, un dentista e un ginecologo; e come secondo progetto alla costruizone un’arena di ballo e per la proiezione del cinema all’aperto.
L’imegno sociale proseguì con l’istituzione di una biblioteca sociale, l’apertura di una scuola materna nei locali sociali, in funzione fino al 1974 quando venne spostata a Croce a Varliano.
Nel 1972 venne acquistato il cosiddetto “campino”, oggi area tennis, calcetto, giochi e relax e nel 1980 il terreno oggi adibito a Montepilli, azione che frenò il tentativo di privati di bloccare l’accesso alla zona ai non residenti. Negli anni successivi si moltiplicheranno le iniziative e le manifestazioni organizzate dal circolo, ma questa è storia recente.