Più riferimenti al Vangelo che alla Costituzione, alla religione che ai trattati internazionali. Eppure il dibattito si è svolto nell’aula del Consiglio comunale, non in una sagrestia. Ma quando in discussione c’è il tema-migranti, tutto fa brodo, come diceva un celebre slogan pubblicitario di parecchi anni fa.
Il caso della Sea Watch, della capitana Carola, dei porti chiusi, di 42 persone lasciate a galleggaire per due settimane in mezzo al mare, era all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di Bagno a Ripoli, riunito ieri sera (giovedì 4 luglio). A presentare una risoluzione i consiglieri del Pd Andrea Bencini, Sandra Baragli, Sandra Mazzi, Paola Nocentini. “Prima di tutto gli Italiani? No, prima di tutto la vita umana, valore supremo al cui rispetto nessuno dovrebbe mai venire meno! – vi si afferma – Giocare con la vita delle persone è disumano… Carola Rackete ha indubbiamente infranto una legge , ma ha di certo rispettato la nostra Costituzione… Noi abbiamo il dovere di rispettare la vita umana e se per farlo, dobbiamo contravvenire ad una legge ingiusta, non dobbiamo avere il timore di farlo. Il mondo si migliora con il coraggio dei giusti, non con l’arroganza degli uniformati e nemmeno con l’ignavia degli indifferenti. Questo Comune, in cui i valori della libertà e della democrazia sono stati sempre un faro, non può tollerare questo stato di cose”.
Scontata la contrapposizione con i due consiglieri leghisti. La capogruppo Paola Frosali ha ribattuto sostenendo che si deve essere grati a Salvini per le decisioni prese, che “non c’è stata alcuna forma di discriminazione razziale nell’azione del governo; che la sinistra vuole mascherare le migliaia di morti in mare che ha sulla coscienza e i soldi incassati da finte cooperative; che il traffico di esseri umani arricchisce scafisti e mafie”. Gregorio Martinelli ha cercato di spostare il dibattito dal caso specifico al tema dell’accoglienza: “Non possiamo integrare persone che hanno valori troppo diversi dai nostri: noi siamo tutti cristiani. Loro non danno lo stesso valore alla vita che diamo noi”. A sostegno (un po’ ardito) della sua tesi ha citato il caso di una tribù di indios dell’Amazzonia che seppellisce vivi i neonati down, per concludere: “Il mio è un invito a riflettere, non siamo tutti uguali”.
Alberto Acanfora, di Forza Italia ma ufficialmente del gruppo misto, ha dichiarato di voler prendere le distanze da entrambe le posizioni. In realtà si è schierato apertamente col governo: “Il ministro Salvini ha fatto il suo dovere, i magistrati non lo hanno fatto. Quella era una nave pirata. I veri ultimi sono quelli che restano là, non quelli che vengono qua”. Immancabile l’ennesimo riferimento ai dettami del Vangelo, che ognuno interpreta a modo suo. La consigliera Mazzi ha riportato il dibattito sul tema centrale: “Qui si parla di soccorso in mare, non di accoglienza – ha detto – Lega e Forza Italia non possono certo citare il Vangelo a sostegno delle loro posizioni”. La consigliera Sonia Redini (Cittadinanza attiva) ha chiesto che il Consiglio comunale “prenda un impegno coi cittadini di dare un segno tangibile di integrazione concreta occupandosi dei migranti già presenti sul nostro territorio”.
La risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore (Pd, Cittadini per Bagno a Ripoli, Cittadinanza attiva), 2 contrari (Lega) e un’astensione (Gruppo misto).